Covid, variante sudafricana in Sardegna: "Isoliamo i contagi col tracciamento"
L'intervista di Affaritaliani.it all'assessore Mario Nieddu: "Stiamo lavorando per tornare in zona bianca prima dell'estate"
Dopo le varianti inglese e brasiliana, in Sardegna è arrivata anche la variante sudafricana del Coronavirus. La conferma giunge dal laboratorio di Microbiologia e virologia dell'Aou di Sassari. Tre i campioni analizzati e risultati positivi alla variante sudafricana provenienti da due comuni del Nord Ovest Sardegna. Affaritaliani.it ha intervistato Mario Nieddu, assessore alla Sanità dell'Isola,
Assessore, allora è arrivata anche la variante sudafricana del Covid...
Sì, purtroppo. Noi in Sardegna non ci facciamo mai mancare niente
Quali sono le misure che state adottando?
Come abbiamo sempre fatto cerchiamo di isolare le catene di contagio con un tracciamento puntuale, efficace ed efficiente, perché è quello che abbiamo sempre fatto, ed è quello che fino ad ora ci ha salvato. Non abbiamo mai abbandonato il tracciamento. Anzi, abbiamo cercato di potenziarlo e quindi per fortuna siamo in grado di coprire i focolai nel momento in cui si manifestano. Soprattutto, e mi preme dirlo, abbiamo assunto una posizione forte facciamo zone rosse serrando tutte le aree dove i focolai si manifestano e diventano preoccupanti
Come procedono le vaccinazioni in Sardegna?
Le vaccinazioni procedono bene. Direi che tutto procede bene. E cioè, come da indicazione del Governo centrale, mantenendo il 30 percento delle scorte. Quindi, dopo questa premessa, sottolineo che la Sardegna non è l'ultima regione ossia il fanalino di coda della campagna vaccinale. La Sardegna è la regione che rispetta le indicazioni del governo che indica di mantenere le scorte. Noi inoculiamo il 70 percento delle dosi e il restante 30 percento non lo intacchiamo. Cosa che fra l'altro non auspico venga mai fatta. Anzi, le dirò di più: ho raccomandato di non intaccare le scorte. Stando alle ultime notizie, Pfizer ha comunicato che non consegnerà le dosi previste ma di meno. AstraZeneca ha comunicato che a partire da aprile anziché 20 milioni di dosi all'Italia ne arriveranno la metà. Quindi io penso che il buonsenso dovrebbe raccomandare a tutte le regioni italiane di adottare la strategia della Sardegna e che ribadisco è quella suggerita dal Governo. In sostanza, con le scorte non si vanifica la campagna vaccinale
Come sta reagendo il sistema ospedaliero?
Il nostro sistema sanitario non è assolutamente sotto pressione in questo momento. Credo che la Sardegna sia la regione con l'indice di occupazione delle strutture sanitarie più basso d'Italia. Abbiamo il 10% di occupazione delle degenze ordinarie e forse l'11 o il 12% al massimo di terapia intensiva. Quindi per adesso tutto sotto controllo
E' ancora valida l'ipotesi di avere una specie di lasciapassare per sbarcare nell'isola?
Sì, assolutamente. È previsto che chi viene in Sardegna per prima cosa si debba registrare sul sito Sardegna Sicura e all'arrivo deve essere in possesso di certificazione di vaccinazione o un certificato di tampone negativo molecolare eseguito 48 ore prima della partenza. Oppure può fare un test antigenico molecolare entro poche ore dall'arrivo, all'interno del territorio regionale
La Sardegna è una regione virtuosa per quanto riguarda gli screening di massa.
Sì, noi facciamo dello screening di massa un punto d'orgoglio per la Regione. In pratica entro fine aprile avremo fatto lo screening, tramite tampone rapido, di tutta la popolazione sarda. Per queste ragioni contiamo di tornare zona bianca in modo veloce
E per questa estate quali sono le sue previsioni?
Se riuscissimo a riportarci al più presto in zona bianca, cosa difficile in questo momento se consideriamo che l'indice di contagio anche da noi è risalito, confidiamo, anche grazie all'aiuto dei nostri servizi di tracciamento, di riabbassare la curva di contagio e quindi di ritornare quest'estate più o meno alla normalità.
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