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Decreto sicurezza, dalla Cassazione una bocciatura definitiva: numerosi i "profili problematici"
“A smontare il decreto ci penserà la Corte costituzionale, ma a pagare il prezzo della propaganda sono i cittadini che vedono compresse le loro libertà”, ha dichiarato il segretario di +Europa, Riccardo Magi

La Cassazione boccia senza appello il Dl Sicurezza: numerosi i 'profili problematici'
"La Cassazione, nella sua relazione 33/2025 sulle novità normative, ha espresso una bocciatura senza appello (è il caso di dirlo!) sul recente decreto sicurezza, sollevando una serie di 'profili problematici' che inevitabilmente finiranno per investire profili di incostituzionalità. Le aggravanti 'di luogo' (i reati nelle stazioni sono punibili di più di quelli commessi per strada, per capirci), le aggravanti che colpiscono l’area della manifestazione del dissenso, il tema carceri e CPR, le detenute madri, la detenzione di materiale propedeutico al terrorismo: tutti aspetti che avevamo sollevato in commissione e aula, su cui la maggioranza ha fatto spallucce e che ora si ritrova nero su bianco". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva e componente del Copasir.
"Con una postilla finale, incredibilmente sollevata solo da noi di Italia Viva: la Cassazione chiede una 'riflessione' sull’articolo 31 che estende la non punibilità degli agenti dei servizi segreti per la direzione di organizzazioni terroristiche. Una disposizione che permette ai nostri 007 di poter creare e dirigere 'gruppi eversivi da zero' a fini preventivi. Ora che anche la Cassazione ha sollevato il tema della mancanza di controllo democratico e sul rischio di devianze nella norma, che faranno Meloni e Mantovano? Insisteranno sulla strada da Sudamerica degli anni ‘70 o avranno un soprassalto di resipiscenza?"
Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi, che ha definito il decreto sicurezza come "incostituzionale, sproporzionato” e come un limite al libero mercato che “si accanisce su persone vulnerabili”.
"Quello che avevamo detto sul dl Sicurezza ora lo scrive nero su bianco il Massimario della Corte di Cassazione. A smontare il decreto ci penserà la Corte costituzionale, ma a pagare il prezzo della propaganda sono i cittadini che vedono compresse le loro libertà. Persino sul divieto di cannabis light, di cui questo governo ha fatto la sua ridicola bandiera ideologica proibizionista, la Cassazione è definitiva: lo stop alla vendita mina i principi costituzionali della libertà di iniziativa economica e della certezza della legge penale. Insomma, Meloni e Salvini promettevano sicurezza, hanno prodotto una schifezza", ha concluso Magi.