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Cronache
Dossieraggio, i giornalisti del "Domani" santificati dal sindacato di Sx
Rai, spariti 100mila € dal conto del sindacato Usigrai. Foto Lapresse

Dossieraggio, da indagati a santificati dalla Sinistra: l'Usigrai difende i giornalisti di "Domani"

E non potevano mancare loro, l’Usigrai, il sindacato di sinistra della Rai che ormai è un soggetto politico che interviene su tutto quello che accade in Italia. Specializzato nel “normalizzare” via comunicati stampa i giornalisti scomodi, ad esempio chi si permette di dissentire dal mainstream woke e femminista, ha difeso tosto e ratto i tre giornalisti di Domani indagati a Perugia per accesso abusivo al sistema informatico, insieme ad un Pm ed a un finanziere. Questa la conseguenza di un esposto del ministro della Difesa Guido Crosetto che voleva vederci chiaro dopo che il quotidiano aveva pubblicato i compensi percepiti dallo stesso Crosetto quando era consulente di Leonardo.

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L’Usigrai, in un comunicato stampa, dice che i giornalisti “sono indagati semplicemente per aver fatto il loro lavoro. Quello che gli viene contestato non è di aver scritto falsità o di aver diffamato qualcuno, ma di aver realizzato inchieste giornalistiche con carte vere ottenute da fonti giudiziarie, e per questo rischiano fino a cinque anni di carcere”. E poi il finale per cui l’iscrizione dei giornalisti è un: “attacco alla libertà di stampa, un fatto sconcertante in un Paese occidentale, ancora più inquietante se si pensa che l’inchiesta è partita dopo l’esposto del ministro della Difesa”, come se un ministro non fosse un cittadino italiano, soprattutto quando non aveva incarichi istituzionali.

Ed infine la ciliegina sulla torta e cioè che: “L’Usigrai è al fianco della Fnsi per tutte le iniziative che vorrà intraprendere a tutela dei colleghi e del diritto costituzionale dei cittadini a essere informati che appare sempre più compromesso nel nostro Paese”. Quindi santi subito? E qui siamo già contro la magistratura e in campo politico. C’è il solito richiamo alla Fnsi, il sindacato della stampa italiana, che agisce spesso e volentieri insieme all’Usigrai con denunce all’Ordine dei giornalisti. Immediatamente è scattato Sandro Ruotolo, pasionario del Pd e suo responsabile dell’Informazione che ha dichiarato:

“Le notizie sono vere, hanno fatto il loro dovere di informare”. Peccato che Ruotolo dimentichi due cose. Che anche se le notizie sono vere riportarle può essere diffamatorio (non è questo il caso), perché nella nostra legislazione la verità non è, come si dice tecnicamente, una scriminante. In sostanza se uno dà del ladro a un ladro la diffamazione c’è lo stesso, è uno dei tanti paradossi italiani ma c’è e non va rispettata solo quando fa comodo. Fa specie che un giornalista della sua esperienza non lo sappia. La seconda, è che non è che uno per il “diritto di informare” può fare tutto quello che gli pare e violare la legge, ad esempio compiere, come è l’accusa, un accesso abusivo al sistema informatico per procurarsi la notizia. Stiamo scherzando? Una norma minimale di civiltà giuridica che fa parte delle ovvie regole del gioco che a quanto pare Usigrai e Ruotolo non considerano rilevanti.

Ma torniamo al sistema utilizzato da Usigrai e Fnsi quando vogliono prendere di mira qualcuno. Funziona così. Si fa un comunicato stampa congiunto che rimbalza sui loro siti e di qualche associazione che viene a dare manforte. A volte si tratta anche di componenti interne allo stesso Ordine dei Giornalisti, come quello delle Pari Opportunità. Poi il comunicato viene immesso nel tritacarne dei social, ed infine ripreso, come in questo caso, a livello internazionale, questa volta dalla Federazione dei giornalisti europei (Efj) che ha alzato il ditino censorio richiamando il governo italiano “a rispettare la rule of law e gli standard legali europei per la protezione delle fonti giornalistiche”, in soldoni l’hanno buttata in politica. Un’ultima considerazione. Se nei nomi dei presunti dossierati non ci fosse l’intero centro-destra con Matteo Renzi cosa sarebbe successo? Immediate manifestazioni di piazza con occupazione militare della Rai, tramite manipoli guidati dalla stessa Elly Schlein in versione Giovanna d’Arco. Ed invece le piazze sono desolatamente vuote, nessuno protesta ed è ricominciato il giochino dei comunicati incrociati. Viva la democrazia.

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