Cronache
Arrestato a Dubai Raffaele Imperiale: il 4° latitante più ricercato d'Italia

Raffaele Imperiale arresto negli Emirati: il fermo il 4 agosto scorso. Noto come il broker della droga
Il noto broker della droga Raffaele Imperiale, altrimenti conosciuto come "Rafael Empire", è stato arrestato a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Il fermo risale allo scorso 4 agosto. Si tratta del 4° latitante più ricercato d'Italia e tra i primi dell'elenco di massima pericolosità della Direzione Centrale della polizia criminale, protagonista del traffico internazionale di stupefacenti e del riciclaggio di denaro. Da Amsterdam, negli anni Novanta, dal fratello maggiore aveva ereditato un coffee shop, Raffaele Imperiale è diventato uno dei maggiori narcotrafficanti, sfuggendo a diversi mandati di cattura anche internazionali. L'arresto è avvenuto nell'ambito di indagini coordinate dalla Procura di Napoli e condotte dal Gico di Napoli e dalla Squadra Mobile della Questura, con il supporto dei Servizi Centrali della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato. Era ricercato dal 2016.
Nato a Castellammare di Stabia il 24 ottobre 1974, il 46enne inizialmente era conosciuto dagli inquirenti come Lello di Ponte Persica, autore di un network di trafficanti internazionali, nello specifico di cocaina. Nei primi dieci anni del 2000 l'attività di brokeraggio internazionale e il rapporto di affari con la criminalità organizzata partenopea. Sono stati documentati relativamente a questo frangente contatti con camorristi del clan Lauro di Secondigliano, tra cui Elio Amato e Antonio Orefice. Tra gli arresti e i sequestri che hanno colpito la sua organizzazione il maxi-sequestro di 1330 kg di cocaina avvenuto a Parigi il 20 settembre 2013, con l'arresto del fedelissimo Aprea Vincenzo, al quale era stato affidato il compito di sovrintendere all'importazione dello stupefacente proveniente dal Venezuela.
Il patrimonio illecitamente accumulato aveva permesso a Imperiale di acquistare sul mercato nero due dipinti di Van Gogh di valore inestimabile, rubati nel 2002 ad Amsterdam e trovati dalle Fiamme Gialle del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli in una vecchia villa a Castellamare di Stabia nel 2016. Il 22 gennaio scorso il narcotrafficante in un’intervista al quotidiano napoletano Il Mattino si diceva estraneo al loro furto e di averli comprati in quanto appassionato di arte. Il ministero di Giustizia sta perfezionando le intese per completare la procedura di estradizione in tempi brevi.