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Cronache
Eitan Biran, zio: "Non sa di essere stato rapito". Si rischia caso diplomatico

"Dal giorno dell'incidente non siamo mai stati così tanti giorni senza vederci e sentirci", racconta alla stampa Or Nirko, lo zio paterno di Eitan, il bambino di 6 anni unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. L'uomo, marito di Aya, la zia a cui il bimbo è stato affidato dopo la morte dei genitori, ha detto di essere pronto a raggiungere Israele dove si trova il piccolo, con i nonni materni indagati dalla procura di Pavia per sequestro di persona aggravato dalla minore età. "Non credo che lui sappia di essere stato rapito, magari pensa a una vacanza", dice su Eitan, rispondendo alla domanda se il bimbo sia spaventato. La lotta tra zii paterni e nonni materni va avanti dal 14 maggio scorso, giorno dell'incidente sul Mottarone. "Hanno iniziato una campagna pazzesca, fanno conferenze stampa" contro i parenti che vivono a Pavia. "Noi abbiamo lottato per Eitan, non potevamo sottrarre il passaporto ai nonni, abbiamo fatto tutto rispettando le regole, seguendo gli avvocati e le decisioni del giudice", spiega lo zio. Ma lui e la moglie sono pronti ad anadre in Israele e andare a riprendere Eitan. "E' la diplomazia che risolve queste cose, più velocemente del sistema giudiziario".

Yossi Bar (radio israeliana): "Temo scontro con l'Italia"

"Spero che la vicenda del piccolo Eitan non si sviluppi in uno scontro tra Italia e Israele", basterebbe solo che "un giudice la pensi in modo un po' diverso, più orientato verso la religione", dichiara all'Adnkronos Yossi Bar, corrispondente in Italia della Radio nazionale israeliana Kol-Israel, commentando la vicenda del rapimento del piccolo Eitan, riportato in Israele dal nonno Shmuel Peleg, che da ieri 14 settembre è agli arresti domiciliari per aver sottratto Eitan alla custodia degli zii paterni.

"Il nonno ha violato la legga italiana e deve pagare per questo", dichiara Bar, secondo cui Peleg "ha combinato un pasticcio" e ha commesso un "passo sbagliato, guardando solo ai suoi interessi e non a quelli del bambino". Eitan, prosegue il corrispondente, "è cresciuto qui e conosce la realtà italiana" ed è "l'unico che soffre".

"Chi pensa al bene del bambino non agisce in questo modo. Eitan deve tornare nel posto dove sta meglio", aggiunge il giornalista, sottolineando che "solo quando sarà più grande sarà una sua scelta decidere dove vivere". Bar teme che la vicenda, di cui si occupa la magistratura, non si risolva in tempi rapidi e che possa danneggiare l'immagine di Israele che - spiega - "già non gode di grande simpatia a livello internazionale. Manca solo che alcune persone peggiorino la situazione con il loro comportamento". "Israele - conclude - deve rispettare la legge internazionale e la Convenzione dell'Aja".

Salvini: "Eitan deve tornare in Italia"

"Eitan deve tornare in Italia. Confido sul fatto che Israele è un paese serio e che le regole di diritto internazionale vengano rispettate. Anch'io mi sto muovendo, in ambito diplomatico, per cercare di sbloccare la situazione". Sono le parole di Matteo Salvini, a margine del comizio tenuto a Broni, Pavia. "Questa triste storia - ha aggiunto il leader del Carroccio - ci offre l'occasione per rilanciare una nostra proposta di legge che avevamo presentato 3 anni fa, affinché non si verifichino più sottrazioni di minori portati all'estero, come purtroppo ne capitano tante ogni anno. Ci sono troppi casi di 'bambini rubati': non deve più succedere", conclude.

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