Cronache
Elena Ceste, l'avv. Bocciolini: "Ecco perché il marito eredita"

Michele Buoninconti erediterà una parte del patrimonio della moglie Elena Ceste, per l’omicidio della quale è stato condannato a trent’anni
Avvocato Bocciolini*, sembrerebbe che Michele Buoninconti erediterà una parte del patrimonio della moglie Elena Ceste, per l’omicidio della quale è stato condannato a trent’anni. Ma come è possibile?
E’ un triste paradosso giuridico, che purtroppo si verifica frequentemente nei casi di femminicidio e uxoridicio. Nel nostro ordinamento l’art. 463 del Codice Civile ha introdotto una sanzione che colpisce il chiamato all'eredità che si sia reso colpevole delle condotte tassativamente elencate dalla norma. In particolare, sarebbe “indegno a succedere” chi ha ucciso il proprio coniuge, con riferimento al patrimonio ereditario del coniuge ucciso. Questo tipo di sanzione, però, non consegue automaticamente, ma solo dopo che la condanna diventi definitiva (nel caso di Buoninconti si tratta di una sentenza di primo grado) e solo su richiesta di coloro che sono legittimati, ad esempio i figli. Sostanzialmente, non è sufficiente la sentenza irrevocabile di condanna ma è necessario un ulteriore accertamento da parte di un altro giudice che dichiari lo stato di “indegno a succedere” del condannato. Sono tanti i casi nei quali, pur in presenza di una condanna irrevocabile, l’uxoricida ha ereditato il patrimonio della moglie perché magari non è stata mai presentata specifica richiesta al Tribunale. Per porre rimedio a questo tipo di situazioni a dir poco vergognose, recentemente è stata presentata una proposta di legge per rendere automatica l’indegnità a succedere, che consegua direttamente alla sentenza di condanna, senza bisogno di una richiesta a parte. Mi auguro che il Parlamento possa in tempi rapidi legiferare in tal senso.
*Avvocato Daniele Bocciolini, penalista, membro Commissione Famiglia e Minori