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Cronache
Eredità Agnelli, agguato al detective di Margherita. Continua il giallo

Eredità Agnelli, continua il giallo in famiglia. Pestato e minacciato il detective di Margherita

Non uno, ben due gli agguati che ha raccontato di aver subito un detective privato. Non un personaggio qualunque, bensì un investigatore che apparterrebbe al pool che assiste Margherita Agnelli de Pahlen nella battaglia legale con i suoi figli di primo letto, John, Ginevra e Lapo Elkann sull’eredità di Marella Caracciolo e di fatto su quella di Gianni Agnelli. Un pestaggio con tanto di minacce di morte, se avesse continuato a indagare sulle frequentazioni di Marella Agnelli vicino a Gstaad, in Svizzera.

Il reportage di Ingo Malcher sul settimanale tedesco Die Zeit, ripreso dal Fatto Quotidiano, racconta che il pestaggio era avvenuto nella prima settimana di dicembre 2020, quando due auto con targa italiana, una Lancia Thema scura e una Fiat 500 Abarth argentata erano giunte fuori dalla casa di un collaboratore di un’agenzia di investigazioni private in Svizzera. Non solo: nella denuncia fatta molto più tardi dalla vittima alla polizia regionale dell’Oberland Bernese, cioè l’11 maggio 2021, si racconta che dalle auto erano scese tre persone: "Due erano sicuramente italiane, il terzo forse un polacco o uno slavo". Il primo, forse il capo, aveva dato un pugno all’occhio sinistro al detective, poi un altro al naso e infine allo stomaco; il secondo uomo gli aveva mostrato un’altra arma e l'aveva putata alla tempia del detective e poi al collo. Di fronte ai tentativi di reazione della vittima, era poi intervenuto il terzo uomo, che puntando il coltello alla gola dell'investigatore aveva pronunciato le seguenti parole: "Devi interrompere le tue indagini, tu e il tuo cliente, o non vivrai a lungo".

Eredità Agnelli, il primo pestaggio del detective di Margherita

Nella deposizione, il teste parla anche di un’altra e precedente aggressione, sempre per mano delle stesse tre persone armate di pistole, risalente al 1° maggio. Anche in quel caso, la minaccia era stata: "Smettila di indagare, ricordati che hai una famiglia". Dopo la seconda aggressione, l’uomo aveva quindi deciso di abbandonare il caso: "Già prima della minaccia nel parcheggio, avevo intuito di essere ‘bruciato’ nelle indagini. Dopo la seconda, ho capito in che situazione ero finito: in pericolo di vita. Non ne ho certezza, ma penso fossero mandati da chi sapeva". Per qualche settimana, si era astenuto dal comunicare con i committenti, e quando aveva deciso di rivolgersi alla polizia, i segni delle violenze erano già scomparsi.

Eredità Agnelli, Margherita contro i figli nella spartizione del patrimonio dell'Avvocato

Come specifica il Fatto Quotidiano, l’unico incarico che avrebbe potuto giustificare i suddetti episodi riguarda la collaborazione con gli investigatori ingaggiati dalla figlia dell’Avvocato per indagare su alcuni profili legati alla disputa legale per l’eredità della madre. In particolare la verifica sul mantenimento della residenza effettiva di Marella Agnelli in Svizzera, in uno chalet vicino a Gstaad, pur essendo cittadina italiana. Circostanza determinante per l’esito di una guerra legale ventennale, che potrebbe subire una svolta se si decidesse che a regolare l’eredità di Marella dovesse essere il nostro Codice Civile e non – com’è stato sino a oggi – le norme svizzere. Questa circostanza avrebbe minato la validità dell’accordo successorio firmato tra le due Agnelli nel febbraio del 2004 in territorio elvetico, con il quale Margherita rinunciava per sempre all’eredità della madre, e altrettanto invalidi sarebbero a quel punto anche i tre testamenti di Marella redatti sempre in Svizzera e a favore solo dei tre nipoti.

LEGGI ANCHE: Eredità Agnelli, Margherita e il testamento di Marella. Elkann spalle al muro

Se quella richiesta fosse accolta, nella redistribuzione del patrimonio potrebbero dunque entrare in gioco anche Margherita e gli altri cinque fratelli nati dal suo secondo matrimonio con il nobile russo Serge de Pahlen (valutato 4,6 miliardi di euro). Sulla giurisdizione di riferimento, il Tribunale torinese deciderà la prossima primavera. Fabio Trevisan, il legale di Margherita, ha già allegato agli atti il risultato delle indagini private: la sua tesi è che Marella Agnelli non avrebbe mai abitato stabilmente in Svizzera. Avrebbe piuttosto passato la maggior parte del suo tempo a Torino e in Marocco, dove, spesso, si sarebbe fermata tutto l’inverno. Affermazioni che i legali dei fratelli Elkann respingono fermamente.

Dal verbale emerge la difficoltà riscontrata dal detective nel trovare qualche testimone disposto a parlare con lui. Fatta eccezione per un confidente, trovato in seguito al primo avvertimento. Ma dopo tre giorni, racconta l’uomo, "non ne ho più saputo nulla". Nel frattempo il procuratore cantonale ha indagato contro ignoti per le aggressioni, e il 24 gennaio 2022 ha sospeso l’inchiesta, ma senza archiviarla: "Sono sconosciuti gli autori e la loro provenienza".

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