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Cronache
Gestazione per altre, le ragazze Roki nate senza utero incontrano la Meloni

Si fanno chiamare “le ragazze Roki”, perché sono affette dalla sindrome di Rokitansky. Sono giovani donne nate senza un organo: l'utero. Persone che vorrebbero poter avere dei figli tramite la tecnica della fecondazione assistita con gestazione per altri. Se la proposta di legge Carfagna e Meloni per rendere questa pratica un “reato universale venisse approvata, potrebbero essere punite con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro, anche nei casi di gestazione per altri conclusa all'estero, nei Paesi in cui questa è consentita da una legge dello Stato.

Oggi a Milano e Roma, insieme con l'Associazione Luca Coscioni attiva a tutela del diritto alla Scienza e alla salute, e a altre associazioni, sono state protagoniste di una manifestazione per portare all'attenzione della politica la necessità di una legge in grado di regolamentare il tema.  Proprio a margine dell'evento di Montecitorio, le manifestanti hanno incontrato Giorgia Meloni, nella stessa piazza per un concomitante comizio politico.

"Oggi, al nostro presidio, si sono avvicinate e vi è stata occasione di discutere con l'onorevole Giorgia Meloni (insieme alla senatrice Isabella Rauti) -ha commentato Filomena Gallo, avvocato e segretario dell'Associazione Luca Coscioni- chiarendo che siamo tutti contro ogni forma di sfruttamento della persona e contro la tratta dei neonati, reati che devono essere puniti e prevenuti, ma le persone che hanno bisogno di accedere a queste tecniche di fecondazione medicalmente assistita chiedono di procedere nella piena legalità senza costrizioni di nessuno, ma per scelta altruistica della gestante che deve essere tutelata insieme alla coppia e al bambino che nascerà figlio della coppia. Si parla di un percorso condiviso, legale e non commerciale. La parte economica attiene alle spese per la procreazione medicalmente assistita e alle spese di vita, salute e necessarie in qualsiasi gravidanza. Condizione essenziale e che non vi sia situazione di necessità economica della gestante e che vi sia un percorso condiviso con consensi rinnovati con un registro nazionale delle gestanti per altri che devono essere già madri e non potranno ripetere l'atto altruistico per più di due volte o tre per la stessa coppia. Le parlamentari hanno mostrato apertura nel voler approfondire la questione. Speriamo che in Parlamento siano molti i parlamentari che vogliano discuterne e che depositino la nostra proposta di legge.

Intanto l’Associazione Luca Coscioni, tramite l’azione dell’avvocato Gallo, che negli anni tramite le aule di giustizia ha smantellato la maggior parte dei divieti inizialmente previsti dalla Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita consentendo la nascita di migliaia di bambini, agirà per vie legali. “Con Maria Sole Giardini, una delle ragazze Roki, ci stiamo preparando ad andare nei tribunali e a percorrere la via legale per far sì che, in assenza di una legge, la gestazione per altri altruistica e solidale sia autorizzata nel nostro Paese, caso per caso. La scienza ha consentito a persone con diverse patologie, o impossibilitate ad avere una gravidanza, ma fertili, di poter accedere a questa tecnica, e una legge è l’unico modo per evitare illegalità, sfruttamento e abusi. Per questo la proposta di legge che vuole rendere la gestazione per altri un reato universale, anche se praticata all’estero, è il modo sbagliato per fermare l’illegalità. Serve una legge ed è per questo che oggi siamo qui: per condannare a una voce ogni abuso dei diritti umani e per ripetere, ancora una volta, che una legge tutela più di un divieto”.

Nel corso dell’evento romano, Maria Sole Giardini, consigliere generale Associazione Luca Coscioni, ha letto una lettera, appena inviata a tutti i parlamentari.  "Gentile Onorevole Parlamentare, vorremmo sottoporre alla Sua cortese attenzione la situazione di migliaia di donne, una ogni 5mila nuove nate, che in Italia sono affette dalla Sindrome di Rokitansky-Kuster-Hauser, caratterizzata dall’assenza dell’utero pur in presenza di genitali esterni, ovaie e corretta funzionalità ormonale. Come loro, migliaia di altre donne in Italia sono affette da patologie che richiedono l’asportazione dell’utero e non consentono, quindi, di intraprendere una gravidanza. Un vuoto che il progresso scientifico oggi consente di colmare attraverso percorsi di fecondazione medicalmente assistita. Alcuni di questi percorsi prevedono la donazione di gameti da parte di terzi. Un altro, la gestazione per altri (Gpa), prevede la donazione dell’utero materno per il periodo della gravidanza. Ne avete sentito parlare, anche da chi urla al “reato universale”, denigrando tale possibilità a un mero “utero in affitto”. La realtà, però, è ben diversa: in molti paesi la Gpa è lecita e disciplinata dalla legge.  Una legge che consente di diventare genitori anche a chi, per patologie, per relazioni dello stesso sesso o altre condizioni, non può intraprendere una gravidanza. L’Associazione Luca Coscioni ha già predisposto una proposta di legge per disciplinare la Gpa “solidale” in Italia, ovvero volontaria, gratuita. Vorremmo che ci aiutasse a far arrivare queste voci in Parlamento, affinché il testo formulato possa almeno essere discusso con metodo democratico".

 
 
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