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Cronache
I tatuaggi rafforzano il sistema immunitario, ecco perchè

I tatuaggi rafforzano il sistema immunitario

Nelle migliaia di anni in cui i tatuaggi sono esistiti, non è cambiato molto. La pratica consiste ancora nell’incidere ferite in forme permanenti e inchiostrate che troviamo esteticamente piacevoli. Ma molte cose dei tatuaggi rimangono misteriose: gli scienziati non sono ancora sicuri di cosa faccia sbiadire velocemente certi tatuaggi, del perché altri rimangano anche quando dovrebbero scomparire, o di come reagiscano alla luce. Uno degli enigmi più strani e meno studiati, tuttavia, è come essi sopravvivano. Il nostro sistema immunitario fa costantemente del suo meglio per distruggerli.

E capire perché non ci riesca potrebbe gettare luce su una delle funzioni più importanti del nostro corpo, valido anche quando lasciamo la pelle senza disegni. Quando un tatuaggio viene impresso sulla pelle, il corpo lo considera un’aggressione. La pelle è la “prima barriera” del sistema immunitario ed è ricca di cellule difensive ad azione rapida che possono attivarsi quando essa viene violata, spiega Juliet Morrison, virologa dell’Università della California-Riverside.

Come si legge in un'articolo della rivista statunitense "The Atlantic" e tradotto in italiano da "Internazionale", la prima direttiva di queste cellule è quella d’individuare tutto ciò che è estraneo e distruggerlo, in modo che il processo di guarigione possa cominciare. Questa missione ha generalmente successo e permette alle ustioni di guarire, alle cicatrici di sbiadire e alle croste di cadere. Tranne, per qualche motivo, quando c’è di mezzo l’inchiostro.

Le particelle dei pigmenti sono ingombranti e difficili da far degradare per gli enzimi delle cellule immunitarie. E così, quando l’inchiostro viene ingerito da cellule immunitarie come i macrofagi della pelle – che passano la loro vita a divorare agenti patogeni, detriti cellulari e altre schifezze all’interno di un piccolo lembo di carne – può trasformarsi in una versione microscopica di gomma. Le particelle di pigmento si depositano nelle viscere dei macrofagi, rifiutando di farsi scomporre. Quando l’inchiostro è visibile sulla superficie del corpo, non è solo intrecciato tra le cellule della pelle, ma risplende dalla pancia dei macrofagi che non riescono a digerirlo.

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