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Cronache
Imprenditore assolda la 'ndrangheta per recuperare il credito

Imprenditore di Bergamo assolta la 'ndrangheta per recuperare i crediti

Una storia emblematica che getta un'ombra inquietante sul mondo delle imprese. Cinque misure cautelari (tre in carcere, due ai domicliari) disposte dal gip di Firenze sono state eseguite dalla guardia di finanza nell'ambito di un'inchiesta per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal pm della Dda Ettore Squillace Greco, emerge che un imprenditore di Bergamo avrebbe assoldato calabresi vicini al clan De Stefano e Tegano, per riscuotere un credito presso una ditta in procedura fallimentare operante nel mercato ortofrutticolo fiorentino.

Scoperto un vasto comitato recupero crediti criminale gestito dalle cosche

Con l'operazione di oggi, secondo le fiamme gialle, e' stato stroncato un vero e proprio 'comitato recupero crediti', con alcuni componenti affiliati alle cosche del reggino. Per questo episodio, scoperto da un'autonoma attivita' di controllo della finanza su soggetti calabresi presenti nel centro di Firenze, alcuni soggetti destinatari della misura (Carmelo Caminiti, soprannominato U' sciarreri probabilmente per la sua indole violenta, e Paolo Malara, finiti entrambi in carcere) con il concorso di altri due soggetti finiti ai domiciliari (Francesco Pizzimenti e Eugenio Potenza), sarebbero stati 'assunti' da un imprenditore di Bergamo operante nell'import export di frutta (anch'esso finito in carcere) per riscuotere un credito di circa 150mila euro vantato nei confronti di una ditta, fallita (per questo l'indagine riguarda anche il reato di bancarotta preferenziale) che ha sede al mercato ortofrutticolo di Firenze.

Lo Stato e la giustizia non aiutano, gli imprenditori si rivolgono ai clan

Le fiamme gialle hanno documentato gli incontri tra i 'riscossori' e le vittime, due fratelli, durante i quali sarebbero state messe in atto minacce e intimidazioni finalizzate all'incasso del credito. In totale, sono dieci le persone indagate e sono state eseguite perquisizioni anche nelle province di Reggio Calabria, Bergamo e Trento. Una vicenda che nasconde un malessere vasto e strisciante che colpisce tantissime imprese italiane, che non riescono a recuperare i propri crediti e non sempre vengono aiutati in maniera appropriata da Stato e giustizia. E alcuni di loro scelgono, sbagliando, la via più breve: quella di affidarsi alla criminalità.

Tags:
toscanandrangheta
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