In 7 anni persi 1000 € in busta paga. Aumenta quella dei dirigenti della P.A. - Affaritaliani.it

Cronache

In 7 anni persi 1000 € in busta paga. Aumenta quella dei dirigenti della P.A.

Antonio Amorosi

Pronto un accordo nella Pubblica amministrazione per aumentare gli stipendi dei dirigenti. 250 € in più mensili. Intanto quello degli italiani è crollato

Lo stipendio è garantito. Ce ne era proprio bisogno. Ma non a tutti. 

 

Il rapporto “Retribuzioni e mercato del lavoro: l’Italia a confronto” della Fondazione Di Vittorio, pubblicato a marzo 2019, spiega che dal 2010 al 2017 gli stipendi degli italiani sono crollati di più di 1000 euro l’anno. A confronto “le retribuzioni medie tedesche rivelano un netto miglioramento rispetto al 2010... nello stesso intervallo, si registra un guadagno in tre degli Stati considerati (Germania, Francia e Belgio), un ritorno al livello del 2010 in Olanda ed una flessione dello stesso ordine di grandezza della nostra in Spagna. Le retribuzioni italiane risentono, della maggiore severità della crisi nel nostro Paese, e anche della maggior lentezza nel recupero, con analogie con il caso della Spagna”.

 

Un sistema sempre più fermo, il nostro, dove c’è anche da aggiungere che interi settori produttivi vivono senza garanzie sociali. La precarietà del lavoro e la mancanza di contratti adeguati alle mansioni svolte sembrano ormai la situazione caratterizzante per intere fasce di lavoratori.Nel dettaglio tra il 2010 e il 2017 gli stipendi generali italiani sono passati dai 30.273 euro medi lordi l'anno a 29.214, con una perdita di 1.059 euro, circa il 3,5 %. Se tutto il sistema Paese è in stagnazione i dirigenti dello Stato non ci stanno. Loro sono i principali motori della leve pubbliche del Paese, uno degli attori forti che potrebbe facilitare la vita a  milioni di cittadini e che detengono le vere leve del potere in Italia (quando la maggioranza pensa che queste siano in mano ai politici). E si vede: la dirigenza della Pubblica Amministrazione italiana resta la categoria meglio retribuita.

 

In questi giorni l’Aran, l’Agenzia che fa le veci del governo nei tavoli negoziali, e i sindacati dei dirigenti pubblici hanno provato a chiudere un accordo sul rinnovo del contratto che resta il più ricco della Pubblica Amministrazione. L’accordo potrebbe slittare di qualche mese ma una bozza di accordo definitivo, con le cifre degli aumenti, sta circolando nei tavoli dei ministeri, anche con riferimento agli anni arretrati, 2016-2018.

Per i tre anni in sospeso la prima fascia dirigenziale dovrebbe ricevere un aumento in busta paga di 160 euro mensili sullo stipendio base, la seconda fascia di 125 euro, a cui vanno aggiunte altre cifre, come voci fisse. Poi nuovo denaro per la parte variabile degli stipendi e per quella relativa ai risultati raggiunti. I sindacati hanno sintetizzato il quadro riferendosi ad aumento mensile non inferiore a 250 euro medi che verrebbero anche ancorati alle voci fisse. Un aumento proprio del 3,48%, molto simile al 3,5 di crollo degli stipendi generali degli italiani indicato dal rapporto della Fondazione Di Vittorio. 

Che la dirigenza della Pubblica Amministrazione italiana sia la categoria meglio retribuita lo si comprende anche dal confronto con il rinnovo del contratto dei medici e dirigenti del servizio sanitario nazionale chiuso nel luglio scorso. Dopo un’attesa di 10 anni per i 130.000 professionisti della sanità l’aumento non ha superato i 200 euro mensili. E parliamo di una categoria di primissima fascia tra i lavoratori del pubblico italiano.