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Cronache
'Io apro' sfida il no della Questura. "Invadiamo Montecitorio con 130 pullman"

La manifestazione organizzata sui social network dal movimento 'Io Apro' e in programma per domani, lunedì 12 aprile, davanti a Montecitorio contro le chiusure delle attività commerciali non è  stata autorizzata dalla Questura di Roma.

Lo sottolinea in una nota la stessa Questura di Roma che precisa che "a differenza di quanto affermato e diffuso sui social, però, si segnala che, con formale provvedimento redatto dalla Questura di Roma in data 9 aprile, la piazza di Montecitorio è stata formalmente vietata per la giornata di domani ai rappresentanti del movimento 'IoApro', in quanto già concessa e, quindi occupata da un'altra manifestazione regolarmente preavvisata nei giorni precedenti, che si svolgerà nella stessa fascia oraria  con la prevista partecipazione di 100 persone".Ma i promotori non si arrendono. E annunciano: "130 pullman partiranno da tutta Italia, invaderemo Montecitorio". Questi pullman sono confermati - viene aggiunto - Utilizzate anche  auto e treni per spostarvi, nessuno può fermarvi per riconquistare i vostri diritti.  Circonderemo il Parlamento in maniera pacifica e lì costringeremo ad uscire dal palazzo. 20.000 o 50.000 dipende da voi. Facciamo la storia insieme". I manifestanti saranno prima al Pantheon, alle 14:30 e poi a Montecitorio.

Il tam tam di ristoratori e commercianti, era partito sui social subito dopo il 6 aprile, quando ristoratori, ambulanti e commercianti diedero vita a una giornata di tensione con scontri, tafferugli e lanci di lacrimogeni. Tra loro alcuni senza mascherina, bandiere blu di Italexit, il movimento del senatore ex M5s Gianluigi Paragone, e un ristoratore modenese, vestito come Jake Angeli, l'appartenente al movimento Q-Anon che fece irruzione al Congresso Usa a Washington. In piazza pure i militanti di CasaPound, organizzazione di estrema destra

"Domani andremo lo stesso in piazza a supporto di un'altra ristoratrice che ha il permesso di manifestare a piazza Montecitorio. E' una battaglia sociale, nè di destra nè di sinistra. Saremo assolutamente pacifici e non ci sarà alcuna volontà di scontro", aveva fatto sapere sapere Mohamed El Hawi, ristoratore del comitato 'Io Apro', conferma a 'In mezz'ora in più' su Rai3.

"Noi domani andremo comunque a Roma, non capiamo il motivo di questo stop. Manifestare è un diritto, la colpa di ciò che è successo l'ultima volta non è nostra", aggiunge Antonio Alfieri, uno dei fondatori del gruppo 'Io apro'.

 "Vogliamo riaprire in sicurezza già domani, noi siamo pronti. Non so se il governo vuole dialogare con noi, noi stiamo fallendo tutti - ha aggiunto - Ci hanno dato due lire per i ristori, le banche non ci finanziano perchè siamo catalogati come soggetti a rischio". "A me è arrivata una bollettino della Tari del 2020 da 8.200 euro, non ne possiamo più", ha concluso Alfieri.

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