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Cronache
Juventus: Alessandro Nasi al posto di Andrea Agnelli. Il libro di Moncalvo
Alessandro Nasi con Alena Seredova 

“Con quale credibilità Andrea può restare presidente della Juventus?”

“Anche in questa occasione la Juventus dimostrò gravi lacune sul piano della comunicazione. La scelta di Andrea di affidarsi in toto a Claudio Albanese non si è rivelata molto felice: tra i giornalisti sportivi, i suoi modi bruschi non hanno prodotto risultati. Anche se in effetti, invece di occuparsi di comunicazione, ha preferito la scalata dietro le quinte diventando il vero Rasputin di Andrea. E nemmeno questo piace al principale azionista. John possiede una buona dose di perfidia, al di là di quanto sembra trasparire dal suo volto pallido e dell'aspetto in apparenza timido. Periodicamente fa circolare l'indiscrezione, alternativamente, o di voler mettere in vendita il 30% della Juve a un «fondo straniero» non meglio precisato, oppure di voler sostituire Andrea. Con un patrimonio di 24 miliardi di dollari, John è uno degli uomini più influenti e ricchi dell'intero pianeta. Non gli piace essere circondato da cattiva fama e debiti, specie se non è lui a farli. Per questo avrebbe intenzione di vendere, a causa di un indebitamento netto che, al 30 giugno 2021, ammontava a 389,2 milioni di euro, Un dato sempre costante nel tempo: l'anno prima era stato di 385,1 e nel 2019 di 463,4 milioni. La holding della famiglia Agnelli, che detiene la maggioranza assoluta della Juventus, con una quota del 63,76%, tra poco più di un anno avrà un margine ancora maggiore per cedere quote di capitale senza perdere il diritto di gestire la società in piena libertà […]. Da molti mesi ormai Andrea Agnelli ha imboccato un vicolo cieco che ha portato a questa domanda: con quale credibilità può restare presidente della Juventus? Il meccanismo di fiducia si è rotto non solo con John, il vero padrone del vapore, ma anche con i tifosi e le istituzioni calcistiche europee e mondiali”.

La suggestione Alessandro Nasi con Alena Seredova first lady bianconera

I danni che si potrebbero riverberare sul club sono enormi e intuibili. Ancor più deleteria è stata questa ostinazione nell'accodarsi a Florentino Perez, al quale interessa di più portarsi a casa le autostrade italiane, tramite Abertis e Atlantia dei Benetton (anche se ne ha già migliaia di km in giro per il mondo) piuttosto che parare le terga ad Andrea Agnelli. Il quale, alle spalle, non ha né il denaro, né il potere, né le risorse, né i 93.267 soci della Casa Blanca di Madrid. E se la deve vedere con inchieste non soltanto sportive che cercano di scoprire come sia stato possibile, con un solo milione di cash, realizzare plusvalenze per 250 milioni di euro. A dare risposte non bastano i cervelli finanziari (detestati da John) di cui Andrea si serve con fiducia cieca e assoluta: Francesco Roncaglio e i Ginatta, sia Roberto che Matteo. Queste sono le circostanze che hanno creato voci di un avvicendamento al vertice della Juve. L'uomo jolly di Elkann è il cugino Alessandro Nasi. Diventa urgente per John resettare la situazione, ma non è facile. Il prossimo futuro è pieno di incognite. Intanto Andrea può scordarsi ciò a cui ambiva: il vertice della Ferrari, più potere in Exor, la granitica certezza che John riaprisse il portafoglio di Exor per il sesto aumento di capitale a favore della Juve. Alessandro Nasi? Perché no. Sarebbe una bella rivincita anche per Alena Seredova, compagna di Alessandro, che diventerebbe meritatamente la vera first lady, mentre l'eterna aspirante (a quel ruolo) Ilaria D'Amico si ritroverebbe ridimensionata: senza più un programma Sky, col marito in casa tutto il giorno in ciabatte e, quel che è peggio, con Alena che ha trasformato in una grande vittoria quella che all'inizio sembrava una sconfitta”.

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