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Cronache
Ok della Camera, l'omofobia è reato. Istituita la giornata nazionale il 17/5

Via libera dell'Aula della Camera, a scrutinio segreto chiesto da FdI, alla legge sull'Omofobia. I voti favorevoli sono 265, i contrari 193, 1 astenuto. L'esito del voto e' stato accolto da un lungo applauso della maggioranza.

La legge modifica la cosiddetta Legge Mancino ("Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa") e, quindi, l'articolo 604 bis del codice penale, aggiungendo tra i reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, punibili con la detenzione, anche gli atti di violenza o incitamento alla violenza e alla discriminazione "fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità".

Il reato di omofobia è punito, come gli altri reati di discriminazione, in base all'articolo 604 bis del codice penale, con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro per chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere e sulla disabilità; è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere e sulla disabilità. Inoltre, la legge modifica anche l'articolo 604 del del codice penale, relativo alle circostanze aggravanti, aggiungendo anche l'omofobia e la disabilità tra i reati la cui pena è aumentata fino alla metà. 

Contro la legge si è opposto sin dall'inizio il centrodestra, che giudica il provvedimento lesivo della libertà. L'accusa rivolta alla maggioranza è di voler introdurre nell'ordinamento giuridico "il pensiero unico".  Forza Italia, FdI e Lega hanno votato contro, ma 5 deputati azzurri, in dissenso dal gruppo, hanno detto si' alla legge (Perego, Polverini, Bartolozzi, Vito e Prestigiacomo). Infatti poco prima del voto i deputati leghisti e di FdI hanno messo in atto una protesta, al grido di "liberta', liberta'" e indossando sul volto alcuni bavagli, contro quella che definiscono "una legge che mette il bavaglio alla liberta' di pensiero".

Viene istituita, il 17 maggio, la Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione nonchè di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere,in attuazione dei principi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione.

Si dispone lo stanziamento di 4 milioni aggiuntivi all'anno per il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, al fine di finanziare politiche per la prevenzione e il contrasto della violenza per motivi legati all'orientamentosessuale e all'identità di genere e per il sostegno delle vittime. Inoltre, viene istituito un programma per larealizzazione, in tutto il territorio nazionale, di centricontro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale eidentità di genere. I centri garantiscono adeguata assistenzalegale, sanitaria, psicologica, di mediazione sociale e ovenecessario adeguate condizioni di alloggio e di vitto allevittime.

I commenti

Il testo approvato alla Camera, rileva il segretario generale di Arcigay, "interviene sulla tematica discriminatoria aggiungendo agli articoli 604 bis e ter del Codice penale che trattano le aggravanti di reato e la condotta istigatoria verso discriminazioni e violenze, quelle legate al sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità, estendendo le tutele in sede processuale a tutte le vittime di questi reati". Inoltre, si spiega ancora nella nota, "contiene politiche di prevenzione, con il mandato ad Unar di costruire piani strategici di contrasto alla discriminazione verso le persone lgbti" e "si dà mandato all’Istat di indagare con cadenza triennale la situazione delle discriminazioni per colmare il grave fenomeno dell’under reporting che caratterizza questo ambito". Infine, la legge "istituzionalizza anche in Italia la giornata del 17 maggio contro omofobia, transfobia, bifobia e lesbofobia, già riconosciuta a livello europeo", osserva il segretario generale di Arcigay, e "fa proprie le politiche di sostegno alle vittime tramite l’istituzione dei centri di accoglienza finanziati con 4 milioni di euro annui, già previsti con la conversione in legge del decreto agosto".

"Il cammino dei diritti e della lotta a qualsiasi forma di odio e discriminazione compie un passo importante alla Camera con l'approvazione della legge Zan. Ora al Senato per completare questo percorso di lotta culturale contro l'omotransfobia, la misoginia e l'abilismo". Lo scrive, su Twitter, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà.

Bene! La Camera approva la legge per contrastare omotransfobia, misoginia e abilismo. Quando c’è da fermare violenza e odio il Pd combatte, sempre. Ora presto approvazione al Senato, per un’Italia più umana e civile". Lo scrive su Twitter il segertario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti.

“Il mio personale voto favorevole è un voto contro ogni forma di discriminazione, in linea con i principi espressi a livello europeo. Sono orgogliosa di votare a favore". Lo ha detto in Aula della Camera la deputata di Forza Italia, Giusi Bartolozzi, annunciando il proprio sì alla legge contro l'omofobia. Bartolozzi è una dei 5 deputati azzurri ad aver votato sì in difformità dal gruppo, che si è espresso contro il provvedimento.

"Oggi, con l'approvazione da parte della Camera del dl Zan, è andato in scena lo scempio della libertà di pensiero e di educazione. Cosa significa spiegare la bifobia o la transfobia a un bambino di 6 anni se non indottrinarlo con le ideologie LGBT? Più gender per tutti i bambini: queste sono le priorità del governo giallorosso. Al Senato combatteremo per non far passare questa proposta di legge inutile e pericolosa". Così il senatore della Lega Simone Pillon, capogruppo in commissione Giustizia al Senato. 

“In aperta violazione dell’articolo 19 della Costituzione, la maggioranza Pd-M5S colpisce duramente le principali confessioni religiose italiane, cristiana, musulmana ed ebraica. Con l’approvazione del pdl Zan le idee di ognuno di noi, relative alla famiglia, alla vita sessuale e all’educazione dei figli, potranno essere passibili di persecuzione giudiziaria”. A dirlo è il deputato Questore FdI della Camera, presidente della direzione nazionale del partito, Edmondo Cirielli. “Anche la libertà di opinione, tutelata dall’articolo 21 della Costituzione, viene messa a repentaglio da questa legge, tanto da costringere la stessa maggioranza - riprende - ad inserire un articolo specifico per ribadire che la libertà di opinione sarà comunque garantita. Un’ammissione indiretta di quali rischi si celano nell’introduzione dei nuovi reati che puniscono condotte generiche come l’istigazione e la discriminazione (anche questo è vietato dall’articolo 25 della Costituzione, principio di stretta legalità). Da oggi, dunque, chi esprimerà un’opinione contraria all’adozione dei bambini per le coppie gay potrà essere perseguito da qualche pm ideologizzato". "Non solo. Anche l’imposizione della celebrazione della diversità gender, transgender ed omosessuale perfino negli asili nido e nelle scuole elementari - dice ancora - rappresenta un’autentica violenza all’educazione sessuale che spetta solo alle famiglie. Auspico davvero che questa legge inutile e pericolosa approvata alla Camera dalla sinistra con la complicità dei grillini venga bloccata al Senato. Ma, nel caso in cui non dovesse accadere, sono certo che verrà abrogata dal centrodestra appena tornerà al Governo. Se si volevano punire adeguatamente i reati per finalità discriminatorie, sarebbe bastato inserire una circostanza aggravante magari ad effetto speciale. E, invece, come al solito, si è voluta perseguire la strada delle norme manifesto ideologico, quanto di più pericoloso proprio per il diritto penale”.

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