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Cronache
Il killer di Chiara è capace di intendere e volere, c'è il pericolo di fuga
Polizia

 

"La colpivo ma non moriva. Avevo già cercato di ucciderla"

La morte di Chiara, accoltellata domenica scorsa in un bosco nel Bolognese da un suo coetaneo resta avvolta nel mistero nonostante la confessione piena del killer. Troppi i punti ancora da chiarire di questa vicenda. "Alcuni giorni prima volevo ucciderla, ma assieme a noi c’erano altri ragazzi e ho dovuto rinviare. Ricordo che non moriva e mi sono stupito di quanto fosse resistente il corpo umano", dice nell'interrogatorio l'assassino. Anche stavolta - si legge sul Corriere della Sera - ha raccontato delle sue figure demoniache, soprattutto Samael, l’angelo del giudizio con cui «parlo da molto tempo» e che «ho anche visto, un uomo di fuoco». Un’ora di domande e risposte per confermare quel che aveva già detto. Si è fidata, Chiara."Ci vediamo alle 9.30, stiamo fuori una mezz’oretta a chiacchierare e poi ti riporto a casa" aveva proposto lui con un messaggio in chat.

L’appuntamento - prosegue il Corriere - era per domenica mattina. E lei non vedeva l’ora di incontrarlo. Suo padre guarda e riguarda il video di pochi secondi che una telecamera di sicurezza piazzata davanti a casa sua ha ripreso mentre i due ragazzi salivano verso i campi e il bosco dov’è stato trovato il cadavere. Sono le ultime immagini di Chiara. «Voltati, ho un regalo per te» le ha detto lui quando si sono fermati. Lei si è voltata e lui ha preso il coltello dallo zainetto. Nelle mani le hanno trovato capelli biondi, come quelli di lui.

"Lo sapevo che prima o poi sareste arrivati a me"

Così ha detto il 16enne fermato per l'omicidio di Chiara Gualzetti alle forze dell'ordine. Il Gip del tribunale dei minori di Bologna ha detto che il ragazzo "al momento appare capace di intendere e di volere" soprattutto rispetto "a un reato il cui concetto illecito è di immediata percezione". E' stato inoltre messo in luce come il ragazzo abbia messo in atto "lucidi e freddi tentativi di nascondere le tracce del delitto e di negare le responsabilità".

Secondo il gip sussiste quindi il pericolo di fuga, motivo per il quale il fermo è stato convalidato. Il ragazzo ha ammesso di aver ucciso l'amica solo a fronte di elementi di accusa "di eccezionale rilevanza". Nella decisione conta anche la personalità "incline a seguire i propri impulsi emotivi". 

Estrema violenza e incapacità di autocontrollo "Estrema violenza e determinazione" e soprattutto "incapacità di autocontrollo". Sono i due elementi che rendono particolarmente elevato, secondo il Gip di Bologna, il rischio di reiterazione del reato per il sedicenne. 

Il giudice inoltre sottolinea l'inconsistenza delle motivazioni del gesto e comunque l'assenza di ragioni di contrasto con la vittima. Parla di "estrema violenza e determinazione dimostrate durante tutto il corso dell'aggressione, che ha avuto una durata significativa e ha visto il giovane colpire ripetutamente con coltellate al collo, al petto e alla gola la vittima e infine colpirla anche con calci".

Il giovane era seguito da uno psicologo, che dopo tre visite aveva consigliato ai genitori di portarlo da uno psichiatra. Spesso usava lenti a contatto rosse, come a voler immedesimarsi in un personaggio di una serie Tv, Lucifer, a cui ha anche accennato negli interrogatori, durante i quali ha raccontato di una "presenza demoniaca" che lo spingeva alla violenza. Un elemento preponderante nella confessione ribdita al Gip del tribunale per i minorenni, unita al fatto che si è detto infastidito dalle avances della giovane amica. Inoltre avrebbe detto anche che Chiara aveva espresso il desiderio di morire e che lui l'avrebbe così accontentata.

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