"Lo Porto? I droni di Obama hanno ucciso centinaia di innocenti" - Affaritaliani.it

Cronache

"Lo Porto? I droni di Obama hanno ucciso centinaia di innocenti"

di Lorenzo Lamperti
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@LorenzoLamperti

"Lo Porto? Conseguenza dell'abbandono della human intelligence da parte della Cia a favore dell'elettronica e dei droni". Alfredo Mantici, ex capo del dipartimento Analisi del Sisde, commenta il tragico raid Usa in un'intervista ad Affaritaliani.it.

Alfredo Mantici, quali possono essere stati gli errori che hanno portato alla morte di Giovanni Lo Porto?

La prima riflessione che viene da fare è che c'è stata una mancanza di informazioni sul terreno. Si tratta di una mancanza spiegabile col fatto che la Cia ha praticamente abbandonato la human intelligence a favore dell'elettronica e, purtroppo, a favore dei droni. Bisogna tenere presente che oggi oltre il 50% degli analisti della Cia non sono impegnati in quella che viene definita l'attività istituzionale, l'analisi delle informazioni, ma sono impegnati nella selezione degli obiettivi per i droni. L'anno scorso un dirigente della Cia ha dichiarato al Wahsington Post, chiedendo di mantenere l'anonimato, che la Cia si era finalmente trasformata in una killing machine, in una macchina di morte.

Crede che nella lotta al terrorismo vengano utilizzati troppo facilmente i droni?

Mi dispiace dirlo ma l'abitudine alla facilità dell'utilizzo dei droni ha fatto perdere una delle caratteristiche principali dell'attività di intelligence, vale a dire la prudenza. Si raccolgono le informazioni e si costruiscono le informazioni soltanto quando si è certi di avere un quadro realistico dell'area nella quale si deve operare. In questo caso si dice che i droni hanno colpito un compound dentro al quale era sicuro ci fossero dei quadri di Al Qaeda. Però c'era anche Lo Porto. Sono vittime collaterali che però è bene sottolinearlo non sono le uniche vittime collaterali. Come loro ci sono centinaia di pakistani, afghani, yemeniti che in questi ultimi anni sono stati uccisi per errore dai droni. I droni non sono un'arma risolutiva, possono addirittura prendere la mano a comandanti che utilizzandoli non mettono nemmeno a rischio la vita dei propri uomini. E quindi troppo spesso si agisce con troppa leggerezza.

I servizi italiani avrebbero dovuto avere un ruolo o comunque essere consultati prima dell'operazione?

Non ho idea di quale sia lo schieramento sul terreno delle reti informative dei nostri servizi militari o civili. Resta il fatto che ci troviamo di fronte a un deficit di intelligence. Bisogna rendersi conto che non si stanno facendo delle inchieste giudiziarie dove bastano le intercettazioni telefoniche. Quando si tratta di talebani e Al Qaeda ci vogliono le fonti umane, le reti di informatori in loco. Qui si è operato alla cieca.

L'Italia come reagirà a quanto accaduto?

Io credo purtroppo che l'Italia si accontenterà delle sincere condoglianze di Obama, il quale nonostante il suo premio Nobel per la pace ha fatto uccidere qualche centinaia di persone innocenti con i droni.

*Alfredo Mantici è ora direttore editoriale della rivista Lookout News