Trovata la mamma della piccola Maria. E' una donna bulgara

Il giallo della piccola Maria, la bimba bionda trovata in un campo rom in Grecia sembra essere arrivato ad una svolta. Sarebbe una donna bulgara di 35 anni la vera madre della bimba di cinque anni, bionda e con gli occhi verdi.
Il nome della mamma sarebbe Sasha Rusheva, secondo l'edizione online del quotidiano Kathimerini, che cita fonti giornalistiche bulgare. La piccola viveva con una coppia rom, che in casa teneva una dozzina di ragazzini, ed è risultato che non fosse la loro figlia biologica.
Secondo il quotidiano greco, la donna, arrestata nella località bulgara di Gurkovo, avrebbe dato alla luce Maria in un ospedale di Lamia, sempre nella Grecia centrale, nel gennaio 2009 prima di affidarla alla coppia di rom con cui la piccola è stata trovata. Uno dei figli della Ruseva, come ha riferito la Tv di Stato bulgara, ha detto all'emittente che sua madre ha riconosciuto la piccola quando ha visto la sua immagine trasmessa dalla televisione.
La madre: "Ho dato via mia figlia perché non avevamo da mangiare" - La polizia bulgara sta comunque conducendo ulteriori indagini per accertare con sicurezza se la Ruseva sia veramente la madre di Maria. La donna, come hanno riferito alcuni media, dopo il suo arresto da parte delle autorità di Gurkovo avrebbe detto: "Ho dato via mia figlia perché non avevamo da mangiare". VIDEO - Una tv greca è anche venuta in possesso di due filmati in cui si vede Maria, più piccola, ballare alle feste del campo nomadi controllata con cura da una donna bionda, probabilmente tinta per somigliare a lei. Gli inquirenti raccontano infatti che, a paragone con la miseria del resto del campo, la cameretta in cui era tenuta la bambina appariva quasi lussuosa, come se si trattasse di qualcosa di prezioso. I sospetti si stanno infatti concentrando sull'ipotesi che Maria, affidata ora all'Associazione "Smile of the child" in un post segreto, sia stata "comprata" da rapitori o da una coppia, forse di bulgari, con lo scopo di "migliorare la razza" della famiglia di nomadi e che la piccola fosse destinata in sposa ad una persona rom una volta compiuti i 12 anni.