Cronache
Marina di Carrara/ Solo un bicchiere d'acqua e insulti: anziani maltrattati
E' quanto accadeva nella casa di riposo "Il giardino fiorito"
Non più di un bicchiere di acqua a pasto, per evitare che gli anziani disturbassero le assistenti con la richiesta di andare in bagno o, peggio, bagnassero il letto. E poi insulti, umiliazioni, minacce, schiaffi. E' quanto accadeva nella casa di riposo "Il giardino fiorito" di Marina di Carrara secondo quanto risulta dalle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dalla pm di Massa Alessandra Conforti. Le accuse contro la titolare e le dipendenti sono così gravi che la donna e due lavoratrici sono da oggi agli arresti domiciliari per maltrattamenti. Altre due sono state denunciate.
Oltre alla limitazione dell’acqua, preziosa per tutti e tanto più per gli anziani, secondo le accuse gli ospiti della casa di riposo venivano imbottiti di "quantità smodate e incontrollate, senza alcuna prescrizione medica”, di ansiolitici e tranquillanti al fine di ridurli in stato soporoso. In una nota la Guardia di Finanza parla di "ingiurie, umiliazioni, strattonamenti, percosse e schiaffi" e poi "limitazioni alla possibilità di movimento degli anziani”.
Secondo le accuse, venivano costretti, con urla e minacce, a rimanere seduti tutto il giorno” o addirittura legati alla sedia o al letto. E ancora, "urla e minacce" per creare "un generale stato di timore e tensione all'interno della casa di riposo". L'attenzione dei militari, si spiega, si è concentrata in particolare "sul clima di sopraffazione e violenza a danno degli anziani da parte sia della responsabile, che è risultata l'unico vero dominus della struttura, sia delle lavoratrici dipendenti che soddisfacevano il volere dell'amministratrice maltrattando gli anziani ospiti in maniera costante e giornaliera".
Secondo le accuse, le indagini, svolte anche con accertamenti tecnici e sanitari, hanno fatto "emergere il totale disprezzo" delle indagate verso gli ospiti, e anche "la crudeltà con cui erano solite comportarsi", con un metodo "unico di gestione incentrato su umiliazione, prevaricazione e aggressione, tali da indurre molte vittime a desiderare la morte, a rassegnarsi o abbandonarsi alla disperazione". All'oscuro di tutto i familiari degli anziani, a cui quest'ultimi sono stati affidati dopo che ieri la Guardia di Finanza è presentata nella struttura per eseguire gli arresti. Gli inquirenti riferiscono anche che la casa di riposo, che aveva avviato la propria attività nei primi mesi del 2016, era "gestita in assenza di qualsiasi autorizzazione amministrativa, non avendo ottenuto l'autorizzazione prevista dalla legge regionale 41/05 e, comunque non sono risultate effettuate le comunicazioni previste dalla citata legge". Riscontrata anche la presenza "di personale non in regola con la normativa sul lavoro e comunque non qualificato per prestare assistenza sanitaria".
