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Cronache
Max Mosley è morto suicida: l'ex boss della Formula 1 era malato terminale
foto da Twitter @TweetByWire

Max Mosley, l'ex boss della Formula 1 morì suicida

Max Mosley, ex presidente della FIA, è morto suicida dopo essersi sparato il 24 maggio scorso dopo aver scoperto di essere malato terminale per un linfoma alla prostata, lo scrive il Daily Mail, che ha raccolto una serie di testimonianze che hanno coinvolto i medici che lo avevano in cura. A Mosley erano state date poche settimane di vita, quindi aveva deciso di farla finita nell’appartamento di Chelsea, il quartiere di Londra dove abitava, lasciando un biglietto sulla porta della camera da letto: “Non aprite, chiamate la polizia”.

Figlio di Oswald Mosley, ex ministro laburista fondatore della British Union of Fascists, Max si era prima laureato in fisica a Oxford e poi ha studiato diritto alla Gray’s Inn di Londra diventando avvocato nel 1964. Appassionato di corse, negli anni ’60 aveva tentato la carriera da pilota, arrivando a correre con una Brabham di F2 gestita da Frank Williams.

Ritiratosi nel 1969, aderisce alla fondazione della March, il Costruttore di macchine da corsa attivo dalla Formula 1 alla Formula 3 che vinse anche tre GP. Qui lavora in qualità di legale e direttore commerciale fino al 1977 quando cede le sue quote restando però alla direzione del team. Contribuì all’introduzione di standard di sicurezza passiva anche sulle macchine di grande produzione di serie.

Nel 2008 la sua carriera è stata interrotta da uno scandalo a sfondo sessuale: il tabloid News of the World pubblicò delle immagini che ritraevano Max Mosley partecipare a un’orgia con richiami nazisti. Le immagini ebbero una grande eco nel mondo, tanto da convincere Mosley a non ricandidarsi alla presidenza della Fia nel 2009, dando il via alla gestione di Jean Todt. L’inglese vinse l’azione legale contro News of the World: il tabloid dovette risarcire 75 mila euro per la violazione della privacy delle persone coinvolte.

Risale al 2009 un altro grande trauma di Mosley:  la morte del figlio, Alexander, trovato morto a Notting Hill per un’overdose di eroina, da cui fece fatica a riprendersi.

 

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