Mobilità turistica, uno strano piano - Affaritaliani.it

Cronache

Mobilità turistica, uno strano piano

Piano Straordinario della Mobilità Turistica, i dubbi

È condivisibile un Piano Straordinario della Mobilità Turistica che non includa, tra i porti e gli aeroporti considerati porte d’accesso del turismo, infrastrutture aeree e portuali prossime a beni di interesse culturale?
La più congrua risposta a tale interrogativo dovrebbe essere di segno negativo, eppure i dicasteri retti dai ministri Delrio e Franceschini sembrano di avviso contrario (salvo, poi, un dietrofront dell’ex sindaco di Reggio Emilia).
Nelle rappresentazioni degli accessi portuali ed aeroportuali strategici ai fini attrattivi del turismo culturale mancano le aerostazioni di Alghero, Ancona e Verona nonché i porti di Corigliano Calabro e Porto Torres.
Il criterio evidentemente seguito nel processo di costruzione delle mappe in questione è stato quello della considerazione di tre tipologie di presidi culturalmente rilevanti ossia siti Unesco, siti Eden e capitali della cultura.

Tuttavia, ad opinione di chi scrive ma pur sempre col conforto della normativa vigente, tale modus procedendi trae origine da un presupposto erroneo.
Un bene si qualifica come culturale o paesaggistico secondo le disposizioni del Codice Urbani non già perché sia direttamente o indirettamente destinatario di altro, ancorché prestigioso e captativo di finanziamenti (indi ovviamente utile, se non addirittura necessario, dal punto di vista economico), riconoscimento.

Pertanto sarebbe stato forse opportuno plasmare le cartine testé menzionate anche sui beni culturali e paesaggistici non coincidenti con i siti Unesco o Eden oppure corrispondenti alle Capitali della Cultura.
L’auspicio è che si ponga rimedio in tempo utile ad evitare danni irrimediabili all’economia nostrana.
Non v’è infine chi non veda come sia quantunque indispensabile accelerare quei processi già in atto o avviare i percorsi ancora non principiati al fine dell’ottenimento dei riconoscimenti Unesco e similari, nell’ottica – come detto – di perseguimento della finalità di intercettazione di risorse vitali.

Mario Tocci
avvocato e docente universitario