Cronache
Modena, scioperi repressi fuori dalle fabbriche: denunciati 8 sindacalisti

Scioperi a Modena da parte degli operai a difesa della salute
“Rifondazione Comunista chiede l'immediata liberazione dei due compagni del siCobas in stato di fermo a Modena. È vergognoso che le forze dell'ordine pensino a identificare lavoratori che scioperano invece di effettuare controlli nelle aziende che non garantiscono prevenzione dal contagio”. È quanto ha fatto sapere il segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea Maurizio Acerbo e il segretario regionale del partito in Emilia-Romagna Stefano Lugli dopo lo stato di fermo nei confronti di 8 operai per lo sciopero davanti ai cancelli di Emiliana Serbatoi, a Campogalliano, Modena. Gli operai sono stati rilasciati subito dopo, insieme al coordinatore provinciale. Sono stati tutti denunciati per violazione del decreto emergenziale, violenza privata e manifestazione non autorizzata.
“Braccia conserte” che si sono allargate in tutta Modena a difesa della salute dei lavoratori. In tutte le aziende in sciopero è intervenuta la Digos per identificare i lavoratori. “Se stiamo ammassati in fabbrica non c'è problema, ma se usciamo sul piazzale sono botte e denunce”. Afferma il S.i. Cobas di Modena sulla sua pagina Facebook. “All'Emiliana Serbatoi di Campogalliano, dove era in corso uno sciopero, la polizia è intervenuta in assetto antisommossa e ha portato via il coordinatore provinciale, Enrico Semprini, ed il delegato dell'azienda".