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Cronache
Open/Garavoglia, Scordamaglia, Pizzarotti:cena del Giglio con i contributotori
Matteo Renzi

Big dell’imprenditoria nazionale come Luca Garavoglia (la famiglia che detiene in marchio Campari), Vincenzo Onorato, armatore del gruppo ora in difficoltà Moby, Michele Pizzarotti, dell’omonimo gruppo di costruzioni e Luigi Scordamaglia, amministratore delegato del colosso delle carni Inalca, gruppo Cremonini ed ex presidente di Federalimentare.

Ma non solo: anche nomi del tessuto imprenditoriale toscano come i fratelli Marco e Leonardo Bassilichi, ora in forza a Nexi e Roberto Naldi, vicepresidente di Aeroporti di Toscana. Nei documenti sequestrati dalla Procura di Firenze nello studio dell’avvocato Alberto Bianchi per l’inchiesta Open, la Fondazione Open che faceva capo a Matteo Renzi, spunta anche una ricevuta fiscale di una cena da 1.610 euro associata a una piantina che dà uno spaccato dell’attività di fund-raising dell’ex Giglio magico quando ancora Matteo Renzi era in auge alla guida del Pd e a palazzo Chigi come premier. Contributori non indagati e che hanno appoggiato l’attività politica dell’attuale leader di Italia Viva. La pubblica il Fatto Quotidiano.

L’evento che risale al 15 gennaio del 2016 all’Harry’s Bar di Lungarno Vespucci e che Bianchi definisce “Cena conviviale con contributori”, vede una lunga tavolata di 22 persone con a capotavola da un lato l’amico dell’ex premier Marco Carrai, indagato (assieme a Bianchi) e dall’altro Luca Lotti, mentre e metà fra i commensali l’avvocato Bianchi, presidente di Open e Maria Elena Boschi. Il quotidiano diretto da Marco Travaglio scrive che al tavolo c’erano i renziani della prima ora come Vito Pertosa, titolare pugliese della Angelo Investments, fondo che investe in aziende innovative e Luigi Pio Scordamaglia, ex numero uno di Federalimentare, industriali che secondo la Gdf hanno donato direttamente o per gruppi a loro collegati ad Open ognuno una quota di 100 mila euro.

Poi l’armatore Vincenzo Onorato (300 mila euro), Luca Palermo, l’allora amministratore delegato di Nexive, ora passato a guidare il colosso dei buoni pasto EdenredRoberto Naldi (100 mila euro), vicepresidente di Aeroporti di Toscana, dove Marco Carrai è presidente, nonché presidente di Corporacion America, i fratelli Leonardo e Marco Bassilichi (100 mila euro), titolari dell’omonima società e ora al vertice del gruppo Nexi, Paolo Fresco (50 mila euro), l’ex amministratore del gruppo Fiat, amico di Marco Carrai e socio del fratello Stefano Carrai (presente anche lui a cena) nella società agricola Chiantishire.

Completano la piantina, conclude il Fatto, Riccardo Maestrelli (Ortofrutta Immobiliare, 300 mila euro), Luca Garavoglia, del gruppo Alicros-Lagfin, titolare del marchio Campari (60 mila euro), mentre 50 mila euro sono stati bonificati alla Open nel 2014 da Michele Pizzarotti, vice presidente della omonima grande impresa di costruzioni e Gianluca Ansalone, allora dirigente della British American Tobacco (170 mila euro) ora a capo delle relazioni pubbliche di Novartis.

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