Papa Francesco: "Corruzione dolce come lo zucchero. Ma ci si ammala" - Affaritaliani.it

Cronache

Papa Francesco: "Corruzione dolce come lo zucchero. Ma ci si ammala"

"Il mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all'acqua potabile, perche' cio' significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignita''". Lo ha affermato Papa Francesco nella sua visita alla baraccopoli di Kangemi, a Nairobi. "Negare l'acqua ad una famiglia, attraverso qualche pretesto burocratico, e' una grande ingiustizia, soprattutto quando si lucra su questo bisogno", ha denunciato sottolineando che "l'accesso all'acqua potabile e sicura e' un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perche' determina la sopravvivenza delle persone, e per questo e' condizione per l'esercizio degli altri diritti umani". Un altro grave problema, ha aggiunto Francesco, "e' la mancanza di accesso alle infrastrutture e servizi di base", come "bagni, fognature, scarichi, raccolta dei rifiuti, luce, strade, ma anche scuole, ospedali, centri ricreativi e sportivi, laboratori artistici".

L'emarginazione urbana è una terribile ingiustizia - "La terribile ingiustizia della emarginazione urbana" e' stata denunciata da Papa Francesco nella visita compiuta questa mattina nella bidonville di Kangemi, a Nairobi. Il Papa ha parlato di "ferite provocate dalle minoranze che concentrano il potere, la ricchezza e sperperano egoisticamente mentre la crescente maggioranza deve rifugiarsi in periferie abbandonate, inquinate, scartate". Tutto questo, "si aggrava quando vediamo l'ingiusta distribuzione del terreno che porta in molti casi intere famiglie a pagare affitti abusivi per alloggi in condizioni edilizie per niente adeguate" ha detto Bergoglio citando "il grave problema dell'accaparramento delle terre da parte di imprenditori privati senza volto, che pretendono perfino di appropriarsi del cortile della scuola dei propri figli".
 

Anche in Vaticano c'è corruzione - "Anche in Vaticano ci sono casi di corruzione. Ci entra dentro come lo zucchero, e' dolce, ci piace, e' facile. E poi finiamo male, facciamo una brutta fine. Finiamo diabetici o il nostro paese finisce per ammalarsi". Sono parole di Papa Farncesco ai giovani nello stadio della capitale idel Kenia, dove ha affrontato anche il problema della corruzione. "Ogni volta - ha aggiunto - che accettiamo una tangente, distruggiamo il nostro cuore, la nostra personalita' e la nostra patria. Per favore, non prendete gusto a questo zucchero che si chiama corruzione".  

Francesco ha parlato della corruzione rispondendo a una domanda che ha posto una ragazza, Linette. "Io - ha esordito il Papa - mi chiedevo: si puo' giustificare la corruzione? Per il semplice fatto che tutti stanno peccando, che tutti agiscono in base alla corruzione". "Come possiamo essere cristiani e combattere il male della corruzione?", si e' chiesto Francesco. "Ricordo - ha confidato - che nella mia patria un giovane di circa 20-22 anni voleva dedicarsi alla politica, studiava, era entusiasta, andava da una parte all'altra, e ha trovato un lavoro in un ministero. Un giorno ha dovuto decidere su cosa doveva comprare. E allora ha chiesto tre preventivi, li ha esaminati e ha scelto il piu' economico, il piu' conveniente. Poi e' andato all'officina del capo perche' lo firmasse. 'Perche' hai scelto questo?'. 'Perche' bisogna scegliere il piu' conveniente per la finanza del paese'. 'No! Devi scegliere quelli che ti danno di piu' da metterti in tasca!'. Il giovane ha risposto al capo: 'Io sono venuto a fare politica per aiutare la patria, farla piu' grande. Il capo gli risponde: 'Io faccio politica per rubare'". "Questo - ha scandito - e' solo un esempio". "La corruzione - ha spiegato Bergoglio - inoltre ci ruba la gioia, ci ruba la pace. La persona corrotta non vive in pace. Una volta e questo e' un fatto storico, nella mia citta' e' morto un uomo che tutti sapevamo che era un gran corrotto. Allora ho chiesto, alcuni giorni dopo, come e' stato il funerale e una signora che aveva molto senso dell'umorismo mi ha risposto: 'Padre, non riuscivano a chiudere la bara perche' voleva portarsi via tutto il denaro che aveva rubato'. Quello che voi rubate con la corruzione, rimarra' qui e lo usera' un altro, ma anche rimarranno, e questo dobbiamo veramente registrarlo nel cuore, tanti uomini e donne che sono rimasti feriti dal tuo esempio di corruzione. Rimarra' la mancanza di bene che avresti potuto fare e non hai fatto". "Rimarra' nei ragazzi malati, affamati, perche' il denaro che era per loro a causa della tua corruzione l'hai tenuto per te. Ragazzi e ragazze, la corruzione - ha concluso il Papa - non e' un cammino di vita, e' un cammino di morte".