Paul Baccaglini, il matrimonio lampo e la fuga a Lugano: svelato il metodo del "corteggiamento finanziario". La nuova testimonianza - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:29

Paul Baccaglini, il matrimonio lampo e la fuga a Lugano: svelato il metodo del "corteggiamento finanziario". La nuova testimonianza

L’appartamento di lusso, il testimone sconosciuto e la moglie brasiliana: emergono nuovi dettagli sui movimenti del presunto truffatore prima della sparizione

Di Gabriele Parpiglia

Paul Baccaglini, il matrimonio lampo e la fuga a Lugano. Emergono nuovi clamorosi dettagli

"Una parabola narrativa perfetta, che potrebbero mettere in futuro in un film. Una favola moderna dai contorni ancora incompleti, che parla di peccati molto antichi: avidità, disonestà e arroganza”. Con queste parole una nuova testimone - che chiameremo L. per tutelare la sua privacy - chiude il suo racconto su Paul Baccaglini, aggiungendo un nuovo tassello al puzzle della presunta truffa milionaria orchestrata dall'ex inviato delle Iene.

Dopo le rivelazioni dei giorni scorsi sui 15 milioni di euro evaporati e le decine di vittime rimaste a bocca asciutta, emerge un quadro ancora più preciso del "metodo Baccaglini": un approccio studiato nei minimi dettagli, che partiva dall'individuazione delle fragilità delle potenziali vittime per arrivare alla loro totale seduzione psicologica.

Il corteggiamento del Covid

L. aveva conosciuto Paul attraverso il suo ex compagno durante la pandemia. "Paul aveva letteralmente 'corteggiato' il mio ex, facendogli sognare guadagni facili grazie alla sua abilità nel gestire investimenti con le cripto", racconta. "Era una persona affabile, gentile, enigmatica e con un fiuto eccellente per le debolezze umane."

La vittima designata aveva tutti i requisiti perfetti per finire nella rete di Baccaglini: "Il mio ex aveva fatto degli investimenti imprenditoriali e si era trovato a non rientrare nei suoi capitali a causa del covid, con attività che dovevano continuamente chiudere e questo non consentiva flussi di cassa sufficienti”.

Un imprenditore in difficoltà, con liquidità bloccata e progetti in stallo: il target ideale per chi prometteva rendimenti del 5% mensile attraverso misteriosi algoritmi e computer che "generavano valute".

Il matrimonio lampo: una mossa da manuale

Ma è qui che emerge un dettaglio inedito e agghiacciante del metodo Baccaglini. Per conquistare definitivamente la fiducia della sua vittima, Paul escogitò una mossa da manuale del manipolatore: "Gli ha addirittura chiesto di fargli da testimone al matrimonio celebrato a Palazzo Reale con dieci persone in fretta e furia, a sua detta per sposare la fidanzata che era incinta”.

L. aveva subito fiutato l'inganno: "Anche questo mi sembrò strano: una persona pubblica che si sposa quasi senza amici? Come mai chiede a te che sei nuovo nella sua vita di fargli da testimone?". La risposta è semplice quanto geniale: facendo da testimone di nozze, la vittima si sentiva parte della cerchia intima di Paul, un "prescelto" degno della sua fiducia. Un vincolo emotivo che avrebbe reso molto più difficile dubitare successivamente delle sue proposte di investimento.

Il bunker di Lugano: la messinscena perfetta

Pochi giorni dopo il matrimonio, altro elemento sospetto: "Come mai poi si trasferisce a Lugano pochi giorni dopo?", si chiedeva L. La risposta arrivò qualche settimana dopo, quando la coppia fu invitata nella nuova dimora svizzera di Paul. "Andammo a Lugano, ci accolse in una casa lussuosa. Il posto sembrava un bunker con vetrate enormi e soffitti altissimi. C'erano la moglie, la piccola e la madre della moglie volata dal Brasile per assistere la figlia”.

Anche questa era scenografia studiata: la casa di lusso, la famiglia apparentemente felice, la suocera brasiliana. Tutto doveva trasmettere un'immagine di successo e solidità. "Paul ci offrì un aperitivo a base di chiacchiere varie e colte. Evidentemente voleva sedurre anche me, che non capivo nulla di cripto e quindi facevo migliaia di domande perché subodoravo già la disonestà”.

La sparizione e il risveglio

Come nelle migliori tradizioni dei truffatori, dopo aver incassato i soldi, Paul sparì nel nulla. "Qualche mese dopo sparì, il mio ex era molto preoccupato per i soldi che aveva investito. Molto tempo dopo, Paul gli rispose che non poteva parlare, tramite sms e da un altro numero”.

L. aveva capito tutto: "Io, scherzando, dissi che quello era un truffatore in fuga”. Ma le vittime di questi schemi spesso rifiutano la realtà fino all'ultimo: "Anche in questo caso, il mio ex si arrabbiò con me in quanto non voleva sentirsi dire la verità."

Il profilo del manipolatore perfetto

Questa nuova testimonianza conferma il ritratto psicologico di Paul Baccaglini: sapeva individuare le fragilità (problemi economici da Covid), creare legami emotivi artificiali (il matrimonio-testimone), costruire scenografie convincenti (la villa di Lugano) e mantenere la presa psicologica sulle vittime anche quando tutto crollava. Era una sorta di predatore emotivo che trasformava i bisogni e i sogni delle persone in armi contro di loro.

L'eredità di una manipolazione

Come aveva scritto una delle vittime precedenti, Paul "ha distrutto la fiducia della gente negli altri" e questa nuova testimonianza lo conferma: anche chi come L. aveva fiutato l'inganno, ha dovuto assistere impotente alla distruzione di una relazione, perché "il sedotto e abbandonato" preferiva credere alle bugie piuttosto che affrontare la realtà.

Insomma, la storia di Paul Baccaglini è davvero, come dice L., "una parabola narrativa perfetta" dei nostri tempi: un'epoca in cui il carisma televisivo può diventare un'arma di distruzione di massa finanziaria, e dove la disperazione economica post-pandemia ha reso migliaia di persone vulnerabili ai moderni incantatori di serpenti e mentre le indagini proseguono e l'autopsia dovrà chiarire le cause esatte della morte, una cosa è certa: il danno umano ed economico lasciato da Paul Baccaglini continuerà a fare vittime ancora per molto tempo. Non solo tra chi ha perso i risparmi, ma anche tra chi ha perso la capacità di fidarsi del prossimo.

L'analisi dell'esperto: "Un Ponzi mascherato da innovazione"

Per comprendere meglio i meccanismi tecnici dello schema Baccaglini, abbiamo sentito Giorgio Scura, fondatore di Decripto.org - la prima testata giornalistica italiana specializzata in blockchain e truffe cripto - e CEO di Decripto World, startup che si occupa di analisi forensi blockchain per forze dell'ordine e studi legali.

"È molto semplice, è uno schema Ponzi," spiega Scura. "Lui prometteva questo rendimento sulla base di un algoritmo che non esisteva, usando la sorella - che però sembra estranea alla vicenda - come certificato di garanzia, visto che è una matematica che lavora alla Normale, basato su questo arbitraggio."

La teoria dell'arbitraggio: geniale ma impossibile

L’arbitraggio spiega l'esperto, "è una teoria economica che attualmente non è più applicabile per varie ragioni: tu compri in un mercato e immediatamente vendi in un altro, sfruttando le differenze di prezzo."

Scura cita l'esempio di Sam Bankman-Fried di FTX: "La sua ricchezza l'ha costruita grazie a questo arbitraggio. Lui acquistava bitcoin in Giappone su exchange giapponesi e li rivendeva su exchange americani, sfruttando una differenza di prezzo, ovvero, tu compri a 10 e vendi a 15 in tempo reale”.

Ma Paul non aveva nulla di tutto questo: "Lui non ha mai dimostrato niente, erano solo parole, non ha mai fatto vedere nessun tipo di specifica tecnica, un sito internet, un pdf. Semplicemente raccoglieva soldi da queste persone promettendo un rendimento del 7% mensile e poi probabilmente i soldi se li teneva lui."

Il paradosso Bitcoin: avrebbe guadagnato di più senza truffare

Un dettaglio grottesco emerge dall'analisi di Scura: "Fun fact è che se non avesse fatto niente, avesse tenuto i soldi lì, probabilmente col prezzo dei bitcoin avrebbe potuto anche pagare questi folli rendimenti, perché nel periodo che va dal 2019 ad oggi, bitcoin è passato da 7.000-6.000 dollari a 120.000; quindi ha fatto qualcosa come il 1.000% e rotti. Insomma, se non avesse fatto nulla avrebbe fatto meglio della truffa e avrebbe potuto anche pagare”.

Il tracciamento dei fondi: la blockchain non mente

Decripto ha analizzato i movimenti dei fondi di Baccaglini: "Abbiamo visto che i fondi vengono prelevati su una decina di exchange diversi, tra cui anche dei brasiliani. Ci sono molti truffati anche lì perché lui ha vissuto tre anni in Brasile e ha avuto due fidanzate brasiliane”.

L'archiviazione italiana

Sull'archiviazione del caso in Italia, l'esperto non nasconde l'amarezza: "Una persona arriva da te e ti promette mari e monti, raggirandolo senza nessun tipo di autorizzazione. Per fare queste cose dovresti essere un promotore finanziario: è abusivismo finanziario, un reato grave, oltre a evasione fiscale. Che Torino archivi così senza neanche fare due domande è veramente scandaloso”.

Il Brasile va avanti, l'Italia si ferma

"Le autorità brasiliane, forti di 120 denunce e un sistema giudiziale più solido, sono andate avanti, oltre a richiedere l'arresto di Baccaglini," continua Scura. "In Italia non si può fare più niente, a meno che non venga fuori che sia stato un omicidio e non un suicidio, perché in quel caso non è un reato che va in prescrizione”. Ma se Baccaglini si è suicidato come sembra, la realtà è una sola, si è stritolato con le sue stesse spire, il suo gioco non reggeva più.