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Cronache
Pedofilia, arrestato prete di Perugia. Pretendeva sesso virtuale per soldi

"Sebbene allo stato delle indagini, non sia affiorata la prova certa di incontri diretti o rapporti sessuali avvenuti di presenza fra il parroco ed i minori, si delinea ugualmente una condotta di estrema gravità penalmente rilevante, potendo affermarsi che, con cadenza quasi giornaliera" il sacerdote arrestato "è solito intrattenere rapporti telematici di natura esclusivamente sessuale con soggetti di minore età, li induca a compiere atti di autoerotismo, talvolta in presenza fra di loro, dietro la promessa e corresponsione di somme di denaro che vengono caricate sulle carte post pay in uso ai minori stessi", scrive il gip. "Il linguaggio esplicito e monotematico utilizzato dimostra come le relazioni intrattenute dal parroco con i suoi giovani interlocutori non trovino fondamento nel ministero del sacerdozio o in ragioni di assistenza sociale, ed obbediscano esclusivamente alle irrefrenabili esigenze di soddisfacimento di insani impulsi sessuali - dice - Non sussiste infatti nessuna conversazione che lasci solo ipotizzare che le dazioni di danaro fossero ispirate a ragioni di solidarietà, di aiuto o di beneficenza da parte del prete nei confronti di soggetti poco abbienti". Per pagare le prestazioni sessuali con i minorenni, via chat, il sacerdote arrestato per prostituzione minorile aggravata avrebbe utilizzato anche i soldi delle offerte dei fedeli. "Nonostante il minore non si senta bene e prospetti il bisogno di avere dei medicinali, il parroco dimostra noncuranza dello stato psico-fisico del minore, e lo induce ad effettuare ugualmente la videochiamata - scrive il gip nell'ordinanza - Significativo il riferimento ai soldi da parte del parroco: 'Anche a tuo cognato ieri glieli avrei voluti mandare ma non ho potuto non che non ho voluto…non ce li avevo e non ce li ho…se arriva qualche cosa magari vedo cosa posso fare ma sinceramente non ce l'ho..''. "L'espressione 'se arriva qualche cosa', cioè al di fuori dello stipendio ordinario da lui percepito, lascia intendere che per fronteggiare i continui esborsi per le prestazioni sessuali online, il parroco potesse prelevare anche il danaro lasciato dai fedeli per le offerte", scrive ancora il giudice per le indagini preliminari.

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