Pensioni tagli, approvati i tagli alle pensioni. Ecco come fare ricorso - Affaritaliani.it

Cronache

Pensioni tagli, approvati i tagli alle pensioni. Ecco come fare ricorso

Pensioni, contributo di solidarietà approvato dal Parlamento. Vi spieghiamo come fare ricorso

 

La legge di Bilancio 2019 ha previsto che a partire dal Gennaio 2019 per i prossimi 5 anni (fino al 2023) tramite l’introduzione di un contributo di solidarietà, viene applicato il taglio sulle c.d. “pensioni d’oro”.

Chi riceve un importo di pensione lordo annuale superiore ad Euro 100.000 si vedrà decurtato il proprio assegno mensile, a partire da gennaio 2019, e per ben 5 anni, nel modo seguente:

-15% per i redditi tra 100 mila e 130 mila euro lordi;

-25% per i redditi tra 130 mila euro lordi e i 200 mila euro lordi;

-30% per i redditi tra 200 mila euro lordi e i 350 mila euro lordi;

-35% per redditi tra 350 mila euro lordi e i 500 mila euro lordi;

-40% per i redditi superiori a 500 mila euro lordi annui.

A parere di chi scrive, Avv. Luca Canevari, questi tagli, sono manifestamente incostituzionali, per plurime ragioni (per ogni informazione sui ricorsi contro i tagli scrivere a: inforicorsipensioni@gmail.com ). Violano, infatti, il diritto alla integrità e alla adeguatezza della pensione, previsto dall’art 38, comma 2, della Costituzione. Violano il principio costituzionale di certezza del diritto, in quanto incidono su diritti acquisiti sui quali i cittadini facevano affidamento per loro vita. Violano manifestamente il divieto di reiterazione di queste misure, già purtroppo approvate nel passato sotto forma di contributi di solidarietà e di blocchi della perequazione, e rispetto a cui la Corte costituzionale, anche con la recente Sentenza n. 250 del 2017, ne ha affermato l’illegittimità in caso di reiterazione.

Pertanto, è possibile fare ricorso e aderire alla class action in fase di preparazione presso il Tribunale Ordinario del Lavoro, se chi è andato in pensione era dipendente privato, ovvero davanti alla Corte dei Conti, in caso si tratti di ex dipendente pubblico. Il Giudice rimetterà poi la questione di legittimità costituzionale alla Corte Costituzionale, che deciderà entro, relativamente, un anno dalla rimessione.