Pubblicità, stop per Sanfruit Sant’Anna: è troppo osè. L'ad: "Autogol del Comune di Milano"
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Un sedere abbinato a un succo di frutta. E' bastato questo per attivare il Comitato di controllo sulla pubblicità che ha censurato lo spot SanFruit Sant’Anna. Secondo l’organo tale forma di comunicazione è offensiva della dignità della persona, in quanto il corpo femminile era equiparato ai prodotti che si pubblicizzano accostando la pienezza del gusto a quella della parte anatomica esposta. Tutto ciò in spregio a quanto previsto dall’art. 10 del Codice, secondo cui “la comunicazione commerciale deve rispettare la dignità della persona umana in tutte le sue forme ed espressioni”.
Il Comitato di Controllo - riporta spotandweb.it - ha ingiunto il blocco della pubblicità “SanFruit Sant’Anna il gusto pieno della frutta”, diffuso attraverso affissioni nella città di Milano, in quanto ritenuto manifestamente contrario all’art. 10 – Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Per promuovere dei succhi di frutta, il messaggio mostrava la ormai nota immagine in primo piano, oltre che delle confezioni dei prodotti, del fondoschiena di una donna in costume, che tiene in una delle mani appoggiate sui fianchi, il prodotto pubblicizzato mentre il claim recita: “Il gusto pieno della frutta”.
Questa volta però non tutti sono d'accordo con la decisione di bandire questa pubblicità, giudicata dai più non volgare e assolutamente in linea con i principi che regolano l'autocrollo. "Non abbiamo fatto lo spot per offendere nessun tipo di consumatore", spiega infatti ad Affaritaliani.it Alberto Bertone, presidente e ad delle Fonti di Vinadio Spa (Acqua S. Anna). "Non mi sembrava nulla di particolarmente offensivo e sono scioccato dalla reazione di pochi", ha aggiunto. "Non ci vedo niente di male. E' la foto di una ragazza presa da dietro che tiene in mano in modo simpatico un bicchierino. Una delle tante immagini della campagna. Con tutti i problemi che ha Milano non riesco a capire il clamore che si è sollevato intorno a questa pubblicità. Credo sia un autogol del Comune", ha concluso.