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Cronache
Quirinale-Palamara, Ingroia a Mauro: "Ha amnesie.Quella strana proposta ci fu"

"Le amnesie di Ezio Mauro... In tempi non sospetti raccontai della "strana proposta" di Mauro nel mio libro Le Trattative". E' quanto dice oggi l'ex Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia sulla sua pagina facebook tornando a parlare dell'incontro avvenuto durante il processo sulla trattativa tra Stato e mafia con l'allora direttore di Repubblica Ezio Mauro e durante il quale si sarebbe parlato di un presunto interessamento del Quirinale, guidato allora da Giorgio Napolitano, per "trovare una soluzione" sul conflitto d'attribuzione tra Procura di Palermo e Quirinale nell'ambito del dibattimento.

Ieri Ezio Mauro in una intervista all'Adnkronos ha smentito quella ipotesi. Ma oggi Ingroia torna sull'argomento e ricorda quanto detto nel 2018: "All'epoca il direttore di Repubblica Ezio Mauro prese dei contatti con intermediari, i giornalisti di Repubblica e il procuratore aggiunto del tempo, prospettando la possibilità di evitare che si attivasse il conflitto di attribuzione e che si trovasse una soluzione condivisa. - ricorda Ingroia - Ci furono degli incontri, fu individuato un 'ambasciatore istituzionale' che doveva essere o il ministro della giustizia del tempo o la Severino o la presidente della commissione giustizia Finocchiaro; che mi avrebbero contattato a nome del Quirinale e che il Colle avrebbe proposto una soluzione che salvasse quello che noi ritenevamo prioritario: il rispetto delle regole e della legge". 

"E loro avevano come obbiettivo quello di tutelare il totale segreto su quelle intercettazioni, come noi abbiamo sempre rispettato. Improvvisamente questa comunicazione si è interrotta e sono convinto che qualcuno ha fatto il doppio gioco; chi lo ha fatto non lo so'', diceva sempre Ingroia due anni fa. E oggi conferma quella versione. A riparlarne, nell'audizione di fronte all'Antimafia, è stato due giorni fa il consigliere del Csm Antonino Di Matteo. 

Di Matteo, a seguito di un riferimento al processo sulla Trattativa Stato-mafia, ha richiamato anche le "critiche anche feroci ricevute da tutte le fazioni politiche, critiche particolarmente virulente nel momento in cui la vicenda si intrecciò con quella delle conversazioni di Napolitano". "Io pensavo che Antonio scherzasse, sia io sia Messineo, e Ingroia era d'accordo, 'stiamo scherzando, questi vogliono fare una trattativa sulla trattativa', questa fu una battuta. Fu una cosa estemporanea, ricordo che fece il nome come possibile mediatore di Palamara. In quel momento - ha spiegato Di Matteo - non capivo cosa potesse entrarci con le vicende del procedimento sulla trattativa Stato-mafia e con le rimostranze del Quirinale. Questo è un dato di fatto".

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