Cronache
Riace, opacità sui fondi e matrimoni combinati. Accuse al sindaco pro migranti
"Io ti voto ma tu mi devi trovare la fidanzata". Le intercettazioni e le accuse al sindaco pro migranti di Riace. "Ma non voleva arricchirsi"
Gestione opaca dei fondi, matrimoni combinati, la richiesta di elettori di trovare fidanzate. Ecco le accuse al sindaco di Riace, Mimmo Lucano, considerato un modello dell'accoglienza dei migranti. Un sindaco che, secondo il gip, "non voleva arricchirsi" ma che comunque "vive oltre le regole" con "scappatoie per aiutare gli ingressi illegali".
Riace, il gip: "Il sindaco vive oltre le regole"
"L'indagato vive oltre le regole, che ritiene di poter impunemente violare nell'ottica del 'fine che giustifica i mezzi': dimentica pero' che quando i 'mezzi' sono persone il 'fine' raggiunto tradisce, tanto paradossalmente quanto inevitabilmente, quegli stessi scopi umanitari che hanno sorretto le proprie azioni". E' quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Locri Domenico Di Croce a carico del sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Esclusi i pericoli di fuga e di inquinamento delle prove, appare invece "attuale e concreto" quello di reiterazione dei reati contestati: "La gestione quantomeno opaca e discutibile - premette il gip - dei fondi destinati all'accoglienza di cittadini extracomunitari tratteggia Lucano come soggetto avvezzo a muoversi sul confine (sottile in tali materie) tra lecito e illecito. Avvalendosi e chiaramente abusando del ruolo rivestito l'uomo creava una fitta rete di contatti personali che ne agevolavano - chi piu', chi meno consapevolmente - la perpetrazione dei delitti indicati. Se dunque e' ancora fertile il retroterra culturale e politico sfruttato dall'indagato per porre in essere comportamenti penalmente stigmatizzabili, appare evidente che l'incarico ricoperto e la copiosa presenza di stranieri sul territorio riacese potrebbero costituire occasioni propizie per l'adozione di atti amministrativi volutamente viziati o per la proposizione a soggetti extracomunitari di facili ed illegali scappatoie per ottenere l'ingresso in Italia". "Generano poi stupore - si legge ancora nell'ordinanza - la dimestichezza e la spregiudicatezza dimostrate dall'uomo nella commissione di tale ultima categoria di illeciti: Lucano, che gia' sapeva di essere indagato, non faceva mistero neanche di fronte a persone estranee al suo entourage di trasgredire intenzionalmente quelle norme civili ed amministrative delle quali proprio lui era in realta' tenuto per primo a garantire il rispetto".
Riace, le intercettazioni: "ti voto ma trovami una fidanzata"
"Io ti voglio votare pero' mi devi trovare una fidanzata". Una richiesta singolare, quella rivolta da un suo concittadino al sindaco di Riace, Domenico Lucano, ma inquadrabile nel sistema di matrimoni di convenienza escogitato dal primo cittadino per agevolare l'immigrazione di uomini e donne in cerca di un permesso di soggiorno in Italia attraverso il sistema dei ricongiungimenti. A parlare dell'episodio e' lo stesso Lucano in una conversazione intercettata. "Questa ragazza nigeriana è stata diniegata tre volte, per cui con il nuovo decreto Minniti deve andare via l'unica possibilità per rimanere era quella di sposarsi con un cittadino... questo qua si chiama Giosi. Mi ha chiamato la sorella, non è tanto... poverino, anzi devo dire la verità ha votato per me... mi sono barattato... l'unica cosa... mi ha detto così io ti voglio votare però mi devi trovare una fidanzata..." C'era la donna disponibile, una ragazza straniera chiamata Sara, ma il matrimonio non fu poi celebrato per l'avversione della sorella dell'interessato all'unione con una donna molto piu' giovane di lui. Il sindaco, annotano gli inquirenti, ricevette una telefonata da parte della sorella dell'interessato "la quale gli manifestava tutta la sua perplessita' in ordine sia all'opportunita' che il congiunto convolasse a nozze con una donna ben piu' giovane di lui, sia al vero scopo del matrimonio, peraltro organizzato assai frettolosamente e senza che i familiari dell'uomo ne fossero preventivamente informati". Da qui la decisione di Lucano di informare i promessi sposi dell'impossibilita' di celebrare le nozze, confermata a distanza di tre giorni in un altro colloquio telefonico "a causa dell'evidente incapacita'" dell'aspirante sposo, annotano gli inquirenti, "di manifestare un valido consenso dimostrata dal fatto che l'uomo non ricordasse nemmeno il nome della sposa".
Riace, le carte: "ti cacciano, capito?"
Un'altra conversazione intercettata riguarda il dialogo di Lucano con delle ragazze straniere, dopo l'entrata in vigore del decreto Minniti. Lucano dice: "Ti cacciano dall'Italia adesso, tu capisci l'italiano? Stella si è sposata, perché diniegata, perché in Nigeria li stanno diniegando tutti... no no no la commissione, una volte due volte... adesso con il governo nuovo c'è uno che si chiama Minniti, una brutta persona, vi mandano via, vi cacciano... hai capito?