Sanzioni Russia, "Italia è il paese che rischia di più: 40% del gas da Mosca"
Lo dice il New York Times, che sottolinea come "gli approvvigionamenti di gas del nostro Paese dipendano per oltre il 40 per cento dalla Russia"
Italia, "da ventre molle d'Europa" a paese determinante sulle sanzioni "anche a costo di danneggiare ancor più gli italiani"
Tra i Paesi che si sono uniti alla campagna sanzionatoria contro la Russia in risposta all'invasione dell'Ucraina, l'Italia e' quello che rischia di piu'. Lo si legge in un articolo pubblicato oggi dal "New York Times", che sottolinea come gli approvvigionamenti di gas del nostro Paese dipendano per oltre il 40 per cento dalla Russia.
"Dopo un'iniziale cautela legata all'effetto boomerang che le sanzioni avrebbero avuto sulle importazioni energetiche dell'Italia, sulle imprese del lusso e sul settore bancario, uno dei Paesi che in Europa vanta i piu' stretti legami con la Russia si e' fatto avanti assieme ai suoi alleati occidentali per imporre sanzioni forti contro (il presidente russo Vladimir) Putin, anche a costo di danneggiare ancor piu' gli italiani", si legge nel pezzo firmato dal corrispondente Jason Horowitz.
"L'Italia, che una volta era considerata dalla Russia e dai nervosi alleati Nato come il ventre molle d'Europa, ha blindato l'unita' del blocco europeo e ha accettato il rischio che il Cremlino possa chiudere i rubinetti del gas come ritorsione", evidenzia ancora il "New York Times".
Il quotidiano statunitense riporta le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi, definito "una figura guida nell'attuale Unione europea", che quest'oggi ha ricordato al Senato come l'Italia abbia "piu' da perdere" rispetto agli altri Paesi europei in caso d'interruzione delle forniture di gas da parte della Russia.
"Questo - ha aggiunto - non riduce la nostra determinazione a sostenere sanzioni che consideriamo giustificate e necessarie". Nel suo intervento, prosegue il "Nyt", Draghi ha anche proposto una "visione dell'Europa", definendo l'invasione russa dell'Ucraina "un momento decisivo della storia europea" che ha spezzato "l'illusione" di una pace permanente attraverso l'integrazione politica ed economica, e che ha posto il continente di fronte a "una nuova realta'".
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