Cronache
Scuola, rientro ritardato al 4 ottobre: 10% in più di vaccinati. La proposta

Scuola, si pensa al rientro ritardato di 20 giorni. "Altri 10 milioni di italiani protetti e temperatura più fresca"
Mentre il suono della campanella nelle scuole italiane, dopo la pausa estiva, si attende per il 13 settembre, da calendario, si fa strada l'ipotesi di ritardare il rientro nelle classi di 20 giorni, al 4 ottobre, per ripartire più in sicurezza, con altri 10 milioni di italiani immunizzati. La proposta arriva da Italo Farnetani, professore ordinario di pediatria della Libera Università Ludes di Malta. Lo slittamento ad ottobre garantirebbe anche "un meteo più clemente" fa notare Farnetani, oltre alla percentuale nazionale del "10% di vaccinati in più", se si tornasse al ritmo di 500mila somministrazioni giornaliere, che si raggiungerebbe per quella data.
"Nel 2014 - spiega Farnetani ad Adnkronos Salute - era stata avanzata una proposta da parte di alcuni parlamentari di ritardare l'apertura dell'anno scolastico al primo ottobre. E io mi ero già allora dichiarato favorevole, in quanto la seconda metà di settembre è solitamente caratterizzata da alte temperature che determinano uno stress per gli alunni, ritardando l'acquisizione dei ritmi cronobiologici scolastici che vanno riacquisiti dopo la pausa estiva".
In tempi di Covid si aggiunge anche il vantaggio di poter effettuare più di 10 milioni di vaccinazioni, procedendo al ritmo di mezzo milione di vaccini nei 20 giorni tra il 13 settembre e il 3 ottobre. "Tale cifra rappresenta circa il 10% della popolazione italiana vaccinabile (da 12 anni in sui)", continua Farnentani.
Quindi si permetterebbe alle scuole di tutta Italia, con tutto il carico di spostamenti e contatti interpersonali che si portano dietro, di ripartire in un contesto maggiormente protetto. "Abbiamo infatti un netto aumento della copertura vaccinale con un abbassamento del rischio di contagio sia a scuola sia nella fase dei trasporti quando si mettono in movimento - fra alunni, genitori o altri parenti, docenti e personale scolastico - circa 20 milioni di persone al mattino e altri 20 milioni all'uscita. E' dunque evidente che aver somministrato la considerevole cifra di 10 milioni di dosi in più avrebbe un peso" conclude il docente.