"Ho perso casa e azienda", ora un giudice gli dà ragione
"Ho perso la casa, ho messo in liquidazione una società, sono stato distrutto moralmente e finanziariamente". Claudio Candini, 57 anni, imprenditore di Bologna, racconta la sua incredibile storia ad Affaritaliani.it: "Ora il giudice mi ha dato ragione e ha revocato il decreto ingiuntivo del 2006, ma chi mi ripaga di tutto quello che ho perso?"
Tutto comincia nel 2003. Claudio è il titolare di una piccola azienda che si occupa di energia solare, attiva da trent'anni. "La crisi non c'era ancora e l'attività andava bene. Avevamo anche dei dipendenti, sei o otto a seconda del momento". E poi che cosa è successo? "Ho avuto dei problemi di anatocismo con la mia banca". Le conseguenze devastanti sono portate da uno studio legale, che rivendica il mancato pagamento di una parcella che Claudio dice di non aver mai ricevuto. Claudio perderà tutto.
Ora racconta: "Il giudice designato ha revocato il decreto ingiuntivo fattomi nell'anno 2006, dichiarato inammissibili le richieste di danni da parte dello studio legale che mi ha fatto causa, e sono stato condannato al pagamento della differenza di quanto richiesto. Avevo tutte le ragioni, ma l'avidità dello studio legale ha creato danni immensi". La vita di Claudio è stata rovinata: "Ho perso la casa, ho messo in liquidazione una società a causa dei pignoramenti, ho subito la chiusura brutale dei conti correnti aziendali, ho subito molestie di ogni genere che a volte mi hanno portato a pensare di farla finita, sono stati anni infernali sotto ogni punto di vista e per cosa? Per una cosa che si poteva risolvere in modo umano calcolando la differenza del dovuto, ma non è stato così e l'arroganza perpetrata nei miei confronti mi ha distrutto moralmente e finanziariamente".
Claudio si sente defraudato: "Ora chi mi risarcirà dei danni derivanti dalla provvisoria esecuzione usata indiscriminatamente nei confronti delle società e del sottoscritto,oggi illegittima vista la decadenza del decreto ingiuntivo? Si deve anche evidenziare che oggi il sottoscritto è bollato come un pessimo pagatore e tale bolla è stata fatta dalle banche che hanno subito i pignoramenti facendomi passare per il classico furbastro che si libera dei beni per togliere le garanzie e che a causa dei pignoramenti non è più affidabile". Un finale positivo ma insieme beffardo per uno dei tanti lavoratori e imprenditori italiani che per errore e disumanità altrui hanno perso tutto.