Il Tar del Piemonte ha respinto la richiesta avanzata dai ministeri della salute e dell'istruzione di sospensiva d'urgenza dell'ordinanza della Regione Piemonte sulla misurazione della febbre a scuola ed ha fissato per il prossimo 14 ottobre la camera di consiglio per la trattazione collegiale. "Sono felice, - ha detto il Governatore Alberto Cirio, commentando a caldo la decisione del Tribunale amministrativo regionale - prima di tutto perche' la scelta del Piemonte punta a garantire piu' sicurezza per i propri cittadini, introducendo un livello di controllo in piu' per tutelare la salute di bambini e ragazzi, del personale scolastico e dei nonni, che rappresentano non solo uno degli affetti piu' cari, ma anche un aiuto quotidiano prezioso per ogni famiglia italiana e che sono purtroppo tra i soggetti piu' vulnerabili di fronte alla pandemia". Il presidente del Piemonte si rammarica pero' del fatto che "la scelta del Governo sia stata quella di entrare in netto contrasto con il Piemonte invece che considerarlo un esempio" ribadendo "continuo a pensare che in un Paese normale, dove lo Stato ha obbligato le aziende e gli uffici pubblici a misurare la temperatura a chi entra nei loro locali, questa verifica sarebbe stato giusto garantirla anche a scuola, dove c'e' il bene piu' prezioso da tutelare: i nostri figli che sono il nostro futuro".
Esprime soddisfazione anche il professor Vittorio Barosio che con il suo staff ha seguito l'impugnativa per conto della regione Piemonte. "L'ordinanza - osserva - e' assolutamente corretta e motivata con ampiezza di argomentazioni". " E' stata una bella e dura battaglia e cio' che e' importante era vincere oggi. - aggiunge - Il presidente del Tar motiva molto bene, molto accuratamente gli argomenti riconoscendo tra l'altro che non e' vero che l'ordinanza di Cirio sposta l'obbligo di misurare la febbre dalle famiglie alle scuole. Riconosce che si ribadisce che l'obbligo della febbre spetta alle famiglie e dice che se queste non adempissero, la regione fa un controllo che e' necessario per la salute pubblica". "La regione- conclude il professor Barosio - ha soltanto previsto una garanzia in piu', non ha cambiato l' impianto statale. Ha previsto una garanzia perche' l'impianto statale funzioni".
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