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Cronache
Vaticano, Papa Francesco: "Tra un anno via segreti su Pio XII"

Papa: Chiesa non teme storia, tra un anno via segreti su Pio XII

"Ho deciso che l'apertura degli Archivi Vaticani per il Pontificato di Pio XII avverra' il 2 marzo 2020, a un anno esatto di distanza dall'ottantesimo anniversario dell'elezione al Soglio di Pietro di Eugenio Pacelli".

Questo l'annuncio di Papa Francesco nell'udienza concessa oggi a dirigenti e ricercatori dell'Archivio Segreto Vaticano. "Assumo questa decisione - ha precisato il Papa - sentito il parere dei miei piu' stretti Collaboratori, con animo sereno e fiducioso, sicuro che la seria e obiettiva ricerca storica sapra' valutare nella sua giusta luce, con appropriata critica, momenti di esaltazione di quel Pontefice e, senza dubbio anche momenti di gravi difficolta', di tormentate decisioni, di umana e cristiana prudenza, che a taluni poterono apparire reticenza, e che invece furono tentativi, umanamente anche molto combattuti, per tenere accesa, nei periodi di piu' fitto buio e di crudelta', la fiammella delle iniziative umanitarie, della nascosta ma attiva diplomazia, della speranza in possibili buone aperture dei cuori".

"La Chiesa - ha ribadito Francesco - non ha paura della storia, anzi, la ama, e vorrebbe amarla di piu' e meglio, come la ama Dio! Quindi, con la stessa fiducia dei miei Predecessori, apro e affido ai ricercatori questo patrimonio documentario". 

 

Papa: archivi Pio XII, Israele e Yad Vashem 'decisione importante' 

Il governo israeliano e lo Yad Vashem, l'ente nazionale per la memoria della Shoah, hanno espresso soddisfazione per la decisione di Papa Bergoglio di aprire fra un anno gli archivi segreti vaticani relativo al Pontificato di Pio XII durante la Seconda guerra mondiale. "Ci rallegriamo per la decisione e speriamo che essa permetta l'accesso a tutti gli archivi piu' rilevanti", ha detto un portavoce del ministero degli Esteri israeliano. Da parte sua, anche lo Yad Vashem a Gerusalemme in un comunicato si dice ottimista che la decisione di Papa Francesco "renda possibile una ricerca obiettiva e libera nonche' una discussione ampia riguardo al comportamento del Vaticano e della Chiesa cattolica durante l'Olocausto".

Sulla decisione del pontefice argentino si e' espresso anche l'American Jewish Committee (AJC): "La decisione di papa Francesco di rendere questi materiali accessibili pubblicamente e in particolare alla ricerca scientifica internazionale e' di enorme importanza per i rapporti tra cattolici ed ebrei", ha detto David Rosen, direttore per gli Affari interreligiosi dell'AJC. In particolare, Rosen si auspica che gli esperti dei principali memoriali dell'Olocausto in Israele e negli Usa diano una loro approfondita valutazione dei documenti. Per il "cacciatore di nazisti" Ephraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal, ci sono due domande da chiarire: "La prima e': quali informazioni ebbe il Vaticano sui crimini della Shoah? E la seconda e' quando Pio XII fu raggiunto da tali informazioni".

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