Culture
A Napoli il festival del cinema indipendente
E’ giunta alla fase finale la seconda edizione del Gulf of Naples Independent Film Festival

Di Eduardo Cagnazzi
E’ giunta alla fase finale la seconda edizione del Gulf of Naples Independent Film Festival, la rassegna cinematografica internazionale che fa da vetrina ai lavori privi di distribuzione. Otto i lungometraggi selezionati tra i 42 pervenuti da 21 Paesi, 14 corti i corti in competizione ed una web serie ritenuta meritevole di partecipazione si contenderanno dal 19 al 21 maggio la palma della migliore opera. Se il melodramma fu il tema al centro della passata edizione, quest’anno il genere rappresentato sullo schermo è il “peplum”, con riferimento ai film italiani più rappresentativi di questo genere negli anni ’60, da cui il titolo della mostra di manifesti d’epoca degli anni ’50 provenienti da una collezione privata che fa da cornice alla manifestazione. La kermesse cinematografica è ideata dai registi Vittorio Adinolfi e Nicola Guarino e da Umberto Santacroce, direttore del Festival. Direttore della giuria è il regista Rai, Antonio Mauriello. Lo scopo del Festival, afferma Santacroce, è duplice: “Promuovere le opere di chi è sprovvisto di adeguate risorse economiche e favorire il confronto tra esperienze diverse proponendosi come punto d’incontro tra operatori, cineasti, attori e registi emergenti”. Ma soprattutto, diffondere questo filone dello schermo non distribuito nelle sale. Otto, dunque, i lungometraggi che si contenderanno la speciale palma: lo spagnolo 1/2 Hora, Zero zero Belge (una coproduzione franco-belga), Godi s not working on Sunday (Germania), The Return (Iran), Cry as if you mean it (Giappone), Parents Fu Mu (Cina), The Unnamed (bangladesh) e l’americano Waiting. Dei corti in competizione, quattro provengono da registi italiani ed uno ciascuno da Francia, Regno Unito, Usa, Russia, Canada e Argentina. Altri quattro sono presentati da studenti-registi in erba.