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Culture
Arte, "Balthus da censurare, istiga alla pedofilia". Scoppia il caso al Met

E' polemica al Metropolitan Museum di New York sul quadro "Therese che sogna", dipinto fortemente erotico del pittore francese di origine polacca Balthus. L'opera, datata 1938, mostra un0adolescente seduta su una sedia a gambe spalancate. "Romanticizza il voyeurismo e la sessualizzazione di una bambina", sostengono le oltre 8mila firme che hanno chiesto attraverso una petizione di rimuovere il quadro dal museo. Ma il Metropolitan Museum ha fatto sapere che l'opera resterà al suo posto. La richiesta al Met di ritirare il Balthus arriva in un periodo in cui gli Stati Uniti sono sconvolti dal dibattito sulle molestie sessuali sollevato dallo scandalo Harvey Weinstein.

SGARBI, FUORI BALTHUS DAL MET? ALLORA CENSURIAMO DAVID DONATELLO

"Due assolute scemenze nate da una caccia alle streghe che rapidamente è diventata una specie di malattia mentale". Con queste parole Vittorio Sgarbi, conversando con l'Adnkronos, bolla sia la petizione della giovane Mia Merrill per far rimuovere dal Metropolitan Museum di New York il dipinto 'Thérèse dreaming' di Balthus perché promuoverebbe la pedofilia, sia la censura da parte della società dei trasporti pubblici di Londra dei manifesti della mostra di Egon Schiele perché contenevano dipinti nei quali sono rappresentati nudi integrali. "A questo punto - sbotta il critico d'arte - suggerisco a questi signori di chiedere al Museo del Bargello di Firenze la censura del Davide di Donatello, perché raffigura un giovinetto nudo, oppure di chiedere alla Gemäldegalerie di Berlino di rimuovere l''Amore vincitore' di Caravaggio che ritrae un fanciullino, probabilmente amante dello stesso pittore lombardo, completamente nudo e con sguardo ammiccante. Per non parlare delle varie Madonne rinascimentali con i Gesù bambino nudi in grembo. E per continuare a suggerire, perché non chiediamo la censura delle opere di Pasolini o di Busi, solo per fare alcuni nomi?", conclude ironicamente Sgarbi.

MOLESTIE: DAVERIO, DIPINTO BALTHUS? AMERICANI BACCHETTONI PERCHE' SPORCACCIONI

"Gli americani sono bacchettoni perché sono sporcaccioni. Sono proprietari della più grandi industrie del porno e ne sono anche i massimi esperti. Ricordiamoci che solo chi è davvero ubriacone può volere vietare l'alcol". Così Philippe Daverio commenta con l'Adnkronos la petizione avviata dalla giovane Mia Merrill, sulla scia del movimento #MeToo che denuncia su Twitter le molestie subite dalle donne, per far rimuovere dal Metropolitan Museum di New York il dipinto 'Thérèse dreaming' di Balthus perché promuoverebbe la pedofilia. "Gli americani - aggiunge Daverio - giocano su questo finto moralismo che consente loro di coprire tutto. Questa è una cosa che dovrebbe rassicurare gli italiani, che invece sono più tranquillamente ipocriti". Quindi, secondo Daverio, nei nostri musei non c'è alcun rischio di un novello Daniele da Volterra che metta i braghettoni agli innumerevoli nudi scolpiti e dipinti. Quanto alla vicenda di Londra, dove la società dei trasporti pubblici ha censurato i manifesti della mostra di Egon Schiele perché contenevano dipinti nei quali sono rappresentati nudi integrali, Daverio è netto: "Gli inglesi sono un popolo diviso con morali diverse a seconda delle fasce sociali: quelle alte hanno diritto alla libertà perché sono colte e vanno in biblioteca, mentre le classi più basse sono repressive perché frequentano solo le fiere di campagna per vedere correre i maialini". Lo storico dell'arte commenta anche la risposta degli austriaci alla censura inglese. L'ente del Turismo di Vienna che organizza la mostra su Schiele, ha infatti inviato nella capitale inglese i manifesti censurati con una pecetta sui genitali dipinti dove campeggia la scritta "Sorry, 100 years old but still daring today" ("Scusate, hanno 100 anni ma sono ancora troppo audaci"). "Gli austriaci sono in fondo più simili a noi italiani - dice Daverio - perché sono tedeschi romanizzati". E conclude: "I paesi della controriforma cattolica sono i più tolleranti, mentre tra quelli protestanti gli unici liberali sono i calvinisti, perché in origine erano talmente restrittivi da essersi stancati".

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