Arte-impresa, matrimonio virtuoso. Cresce il mecenatismo finanziario
di Ruben Razzante *
Una delle sfide principali che un Paese come l’Italia deve affrontare è quella della valorizzazione dei beni culturali. Abbiamo un patrimonio artistico che tutto il mondo ci invidia e non riusciamo a trasformarlo in un volano di crescita economica.
Basterebbe puntare segnatamente sulla fruizione turistica delle innumerevoli testimonianze storico-artistiche per assicurare all’Italia un futuro roseo fatto di competitività internazionale e sviluppo economico e culturale.
Bisogna superare però lo statalismo che per decenni ha informato ogni politica nel settore della valorizzazione dei beni culturali e puntare strategicamente sulle sinergie pubblico-privato.
Alcuni interventi come la defiscalizzazione dei contributi destinati a interventi di valorizzazione, restauro e recupero di edifici e monumenti artistici e di opere d’arte andrebbero varati con continuità, senza preoccuparsi dell’immediato ritorno elettorale. Occorrerebbe altresì individuare criteri di misurazione dello stato di salute dei beni artistico-culturali e incentivare la digitalizzazione nella fruizione delle opere artistiche. Dunque interventi di natura economico-finanziaria, giuridica, fiscale e, soprattutto, educativa e culturale.
Nel frattempo, però, si segnalano alcune iniziative di mecenatismo finanziario, che valorizzano il connubio tra arte e impresa. Nei giorni scorsi sono stati presentati i frutti maturi di un’idea partorita due anni fa in Azimut. Si tratta di una forma moderna di mecenatismo, movimento culturale ed espressione diretta di “finanza circolare”, fortemente orientato alla promozione del collezionismo e delle iniziative culturali riconducibili all'arte contemporanea ed emergente, oltre che alla divulgazione del linguaggio artistico nell’ambito della comunicazione d’impresa. Dal mondo della consulenza e del risparmio gestito nasce una innovativa forma alternativa di collezionismo artistico.
Il mecenatismo finanziario appare orientato a promuovere il collezionismo di opere d'arte attraverso la creazione di un Art Bonus. Il risparmiatore o Investitore, aderendo al progetto, potrà ricevere un servizio di consulenza altamente specializzato e beneficiare di un Art Bonus (destinato alle opere oggetto della mostra) e commisurato al patrimonio gestito. Nell'ambito finanziario si organizza una campagna informativa sul tema della Trasparenza, attraverso la Mostra “Ombra Luce e Trasparenza” di Francesco Pignatelli.
Il risparmiatore (cliente o non cliente Azimut), sulla base del percorso informativo e delle informazioni ricevute durante la visita alla Mostra, sceglie di effettuare un nuovo conferimento di denaro al fine di aderire a servizi di Advisory, i quali si contraddistinguono appunto per la Virtu' della Trasparenza.
L'adesione al servizio prevede una commissione massima di gestione annua dell'1,50% all inclusive. La commissione è derogabile secondo determinati scaglioni. Il 50% della commissione di gestione viene utilizzato direttamente dal consulente finanziario per generare un Art Bonus.
L'art Bonus generato dal consulente è quindi commisurato al patrimonio investito. Servirà ad acquistare una o più opere della mostra scelte direttamente dal cliente ( o su incarico). Qualora il valore dell'opera scelta (secondo le quotazioni) dovesse superare l'Art Bonus, il risparmiatore avrà possibilità di scegliere diverse soluzioni alternative.
L'art Bonus rappresenta la conclusione di un percorso informativo al quale ha partecipato il risparmiatore. Vuole essere un puro riconoscimento verso la professionalità dell'artista per il lavoro svolto nella nuova forma di comunicazione d'impresa del mecenatismo finanziario. Si tratta anche per l'artista di una nuova sfida nell'ambito dell'espressività artistica. Allo stesso tempo rappresenta un segnale elegante di attenzione e cortesia verso la persona, il risparmiatore, che ha raggiunto una nuova consapevolezza grazie al dialogo trasparente e chiaro con il consulente.
E' espressione diretta di finanza circolare perchè vincente per tutti i soggetti coinvolti e non solo. E' un motore sano per l'economia, perché le aziende emettono titoli sul mercato per finanziarsi, le società di gestione e i consulenti finanziari lavorano operando nella selezione dei titoli, gli artisti e i galleristi trovano possibilità di espressione delle proprie competenze comunicative finalizzando su compenso la cessione delle proprie opere, il risparmiatore è più tutelato e finalmente destinatario di una comunicazione finanziaria trasparente e volta ridurre i rischi e aumentare le prospettive di redditività attraverso flussi cedolari e dividendi reali.
Marco Renne, Financial Partner del gruppo Azimut, nel ricordare le cinque Virtù del cambiamento che compongono la filosofia di Azimut (indipendenza-trasparenza-internazionalità-sicurezza-coerenza), dichiara: <Credo che Il mecenatismo finanziario rappresenti la massima espressione di finanza circolare e allo stesso tempo una rivoluzione nella comunicazione d’impresa. E’ un percorso vincente per tutti, nel quale i risparmiatori, consulenti finanziari, artisti, galleristi e società di gestione del risparmio trovano massima sinergia e reciproca gratificazione>.
* Docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano
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