"Conforme alla gloria" di Paolin: romanzo in corsa per lo Strega
Senza genere e senza salvezza, la storia e il presente nel romanzo di Demetrio Paolin, "Conforme alla gloria"
di Lucilla Noviello
A volte ci consoliamo credendo di aver lasciato il passato – e con esso tutta la storia – molto lontano da noi ma il romanzo di Demetrio Paolin, Conforme alla gloria, Voland editore, ci provoca e nuovamente ci propone gli antichi temi dei vinti e dei vincitori; di coloro che hanno contribuito a formare una parte della geografia politica della nostra terra. Così, in una sorta di romanzo storico che intreccia campi di concentramento, Europa degli anni Novecentottanta - e non solo - la storia dei protagonisti di Demetrio Paolin ripercorre gli argomenti della colpa, della salvezza, del perdono. Un percorso e una riflessione non nuovi per la letteratura italiana e occidentale. Però il libro di Paolin, pur essendo l’ennesimo romanzo in cui compaiono la questione ebraica e quella nazista, le vittime dell’olocausto e una terra di popoli che non hanno superato sempre gli errori di supremazia e intolleranza, diventa subito altro. Leggendo capiamo che il romanzo ha rotto gli schemi: è diventato quasi un’avventura; poi, mentre seguiamo la via del mistero di un grande tatuaggio e di quella del suo autore, ci accorgiamo di essere nuovamente altrove: dentro il pensiero di un personaggio. Come in un parco a temi il territorio letterario di quest’opera scivola in qualcosa di differente apparentemente senza soluzione di continuità. Ma il principio e le caratteristiche di colui che per liberarsi di un’ossessione ne fa patrimonio pubblico; raccontandola e assecondandola la condivide, rendono tale condivisione, che si trasmette ai carnefici, alle vittime e a tutti gli eredi del sangue versato, segno dell’unica possibile realtà di un unico possibile genere umano, non solo di quello letterario. Un genere che sia nella vita sia nella letteratura si afferma proprio come condivisione del tutto. La lingua con cui è scritto il romanzo è a volte prolissa, ricca di elenchi, di allusioni e di citazioni; altre è invece sintetica ed epifanica. Il linguaggio esprime a sua volta una contraddizione, è quasi magmatico e diviene anche esso stesso un principio di condivisione del tutto: come significante – suono e forma – come significato – contenuto e trama. Noi intanto leggiamo e il risultato è che ogni episodio ci appare come un ponte. Il mistero della tela, quello dell’eredità; il mistero dell’innocenza, della paura, del male: ogni episodio ci rende lettori avidi e curiosi, tesi verso uno scioglimento che non c’è. E il linguaggio di Paolin asseconda, serrato e assillante, la nostra sete di lettura, che incredibilmente si fa gioiosa.
Demetrio Paolin, Conforme alla gloria, Voland editore. Pagg. 393. Euro 18,00