Corruzione e illegalità ambientale: il libro-denuncia
La corruzione non impoverisce soltanto l’economia nazionale, ma è anche una minaccia devastante per l’ambiente
La corruzione non impoverisce soltanto l’economia nazionale e i bilanci delle famiglie, ma è anche una minaccia devastante per l’ambiente. A lungo questa tematica è stata sottovalutata non solo dalla classe dirigente ma anche da gran parte della gente comune che ha guardato alla difesa di acque, suolo, coste, aria e foreste come un incomodo intralcio alle attività produttive ed economiche. All’interesse mediatico attorno ad alcuni eventi, come quello dell’Ilva di Taranto o della Terra dei Fuochi, non fa ancora riscontro un concreto impegno politico. Ne consegue che il quadro normativo in materia di corruzione e di tutela della collettività risulta ancora inadeguato.
Si sono succedute nel tempo soluzioni normative parziali, dettate dall’emergenza, ma occorrerebbe sia una ristrutturazione dell’intero complesso giuridico, sia una cura fatta di azioni preventive per l’ambiente e per l’uomo. In quanto, se la questione criminale ambientale è generata dalle attività della criminalità mafiosa, è anche il risultato di un modello economico, ormai predominante nel contesto europeo, che ha saputo invertire l’ordine del rapporto tra uomo ed economia. Con la conseguenza che la faticosa conquista del primato dell’uomo quale soggetto di diritto attorno al quale si stagliano le tutele previste dall’ordinamento giuridico è messa in discussione dal perseguimento di traguardi economico-finanziari a danno dei diritti fondamentali, della sicurezza e della dignità dei cittadini.

A questa conclusione giungono gli autori del libro edito dalla Fondazione Umberto Veronesi dal titolo “L’inquinamento ambientale, riflessioni normative e bioetiche”, scritto da Maurizio de Tilla, Lucio Militerni e Umberto Veronesi per la collana giuridica di Utet. Il primo capitolo del volume comprende riflessioni sui profili amministrativi e civilistici dell’inquinamento ambientale, a cura di Valentina De Stefano; seguono quelli sulla rilevanza penale dei fenomeni inquinanti a cura di Alessandro De Santis; i nuovi delitti contro l’ambiente di Aldo Cimmino; i caratteri scientifici e bioetici dell’inquinamento, a cura di Antonio Marfella. Le riflessioni sulla ricerca del nuovo modello per la valutazione dell’impatto ambientale e per la prevenzione primaria nelle aree a rischio sono a cura di Luigi Montano, mentre quella sulla sicurezza alimentare portano la firma di Livia Malorni e Maria Grazia Volpe. I rilievi bioetici sono invece di Alessia Maccaro. Chiude il libro un’osservazione di Manuela Militerni sulla Terra dei Fuochi e sulla custodia del creato.
Eduardo Cagnazzi