Culture
Dario Fo, l'ultimo saluto al Nobel. Carlo Petrini: "La regia l'ha fatta lui"
A Milano l’addio laico a Dario Fo. In piazza Duomo scrittori, politici, amici

A Milano in piazza Duomo il saluto laico a Dario Fo. La camera ardente allestita presso la 'Scatola magica' del teatro Strehler di Milano è stata chiusa in mattinata, poi il corteo ha accompagnato il feretro in piazza Duomo. All'uscita del feretro, Tra due ali di folla, una banda ha intonato le note di 'bella ciao'.
Ieri e oggi una folla silenziosa di milanesi, rappresentati delle istituzioni, del mondo dello spettacolo e della cultura si sono succeduti per l'ultimo saluto al premio Nobel. Quando il feretro ha lasciato il teatro, sorretta da Gad Lerner e dal figlio Jacopo, e' stata salutata da fragorosi applausi e da urla come "grazie Dario".
"Non sara' un'orazione perche' la regia l'ha fatta lui", ha detto Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e grande amico di Dario Fo che ricordera' il Nobel insieme al figlio Jacopo. Il momento piu' commovente - racconta Petrini - quando ha fatto 'La fame dello Zanni', davanti a 7.000 contadini, pescatori, nomadi, di 150 Paesi. La maggior parte non lo conosceva e quando si interruppe la traduzione e lui comincio' il grammelot, lo guardavano estasiati, poi cominciarono a capire. E alla fine fu un'apoteosi di applausi. La cultura orale contadina ha trovato in lui la saggezza di poter esprimere, attraverso un linguaggio immaginifico, quello che nessuno di noi riesce a dire se non con 10/20 traduzioni".