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Culture
Destino moderno. Jürgen Habermas. Il pensiero e la critica

di Alessandra Peluso

 

Antonio De Simone in “Destino moderno. Jürgen Habermas. Il pensiero e la critica” è abile nel disvelare i diversi aspetti dell’uomo, il filosofo, la critica attorno a questa altisonante figura quale è Habermas. Filosofo francofortese, noto per la teoria critica sull’agire comunicativo, all’interno del quale si possano risolvere le contraddizioni tramite l’etica del discorso.

Nei capitoli si diramano “il conflitto filosofico-politico della modernità”, “l’ontologia del presente”, “la ragione comunicativa” sino a creare la dialettica per darne un senso alla “teoria critica della comunicazione, potere, politica” e lo sfociare nella società odierna dei “destini democratici”. È senza dubbio un testo eccellente, di levatura e di un filosofo, uno studioso, Antonio De Simone che offre un ventaglio completo del pensiero filosofico contemporaneo: «Anche per il filosofo non è facile rispondere alla domanda: che succede oggi, nella nostra contemporaneità? Altrettanto non lo è per approntare una diagnosi del presente che possa illuminare gli aspetti salienti ma anche più controversi della complessità del mondo in cui viviamo» (p. 657). Indubbiamente, non è cosa semplice, né si possa affrontare in modo superficiale, non è un caso infatti, che De Simone prende in esame la questione nel profondo, giungendo negli abissi del pensiero, della parola. E per questo che Antonio De Simone si appropria di un agire comunicativo di Apel come di Habermas per comunicare e far comprendere non solo l’importanza del pensiero filosofico-politico di Habermas, ma persino, un’analisi approfondita di quella che è la politica oggi e il titolo, “destino moderno”, lascia presagire una speranza, uno scenario rassicurante della modernità solida, la quale sfocerà come sapremo nella crisi, in una liquidità incontrovertibile.

Destino moderno. Jürgen Habermas. Il pensiero e la critica” è un’opera decisiva nel panorama filosofico-politico attuale in quanto presenta, avvalorando ipotesi, tesi, antitesi enucleate da Antonio De Simone, una rosa dei venti della filosofia, un punto di riferimento per molti. Lo ribadisce Davide d’Alessandro, scrivendo ne “Il Foglio”: «Non è vero che non ci sono più buoni libri di filosofia. Non è vero che la filosofia ha smesso di vivere sulle pagine per concedere il suo fascino soltanto ai Festival che avvolgono (e talvolta annoiano) il Paese. Provate a inoltrarvi nell’ultimo libro che Antonio De Simone dedica al “primo Habermas”» (23 ottobre 2017).

Essenziale pertanto, conoscere Habermas; altrettanto importante per uno studioso accostarsi al saggio di De Simone, si affilano le armi della critica, si soddisfa il pensiero, si arricchisce il bagaglio culturale di ciascuno. “Il compito della filosofia è quello di chiarire il nesso indissolubile tra ragione e normatività, passando attraverso la mediazione del linguaggio” (p. 217) ed è ciò che si propone di fare, riuscendo nell’intento, Antonio De Simone, con la genesi della parola spiega il linguaggio, muovendo dalla ragione e soffermandosi su qualcosa di più nobile, quale è il pensiero.

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