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Culture
Escher, il filosofo dell'arte. La mostra a Milano
Maurits Cornelis Escher - Relatività, 1953 Escher works © 2016

Maurits Cornelis Escher non è solo, come qualcuno può credere, il maestro dell'illusione ottica. E' un grande filosofo dell'arte, un creativo, grafico e incisore sublime, che ha reso il suo pensiero attraverso opere in cui i soffitti non esistono, le scale non hanno un sopra e un sotto e il chiaroscuro nasconde sempre un significato. Perché? Perché la realtà non è per forza una sola e soprattutto non quella che il nostro occhio è solito cogliere.

Dopo il grande successo delle mostre a lui dedicate a Roma, Bologna e Treviso - che hanno totalizzato 580.000 visitatori e conquistato le classifiche delle esposizioni più amate e seguite dal pubblico internazionale - Escher, il genio olandese “pop” che con le sue visioni ha affascinato la fantasia di grafici, le menti di scienziati e influito su altri artisti, sta incantando a Milano.

Fino al 22 gennaio 2017 duecento opere sono esposte nelle sale di Palazzo Reale: una grande mostra interamente dedicata all’incisore, intellettuale e matematico che ha colonizzato l’immaginario collettivo con le sue opere visionarie. A Milano sono esposti tutti i suoi capolavori, come Mano con sfera riflettente, Relatività (o Casa di scale), Metamorfosie Belvedere, oltre a esperimenti scientifici, giochi e approfondimenti didattici che consentono ai visitatori di ogni età di comprendere le invenzioni spiazzanti, le prospettive impossibili, gli universi apparentemente inconciliabili che si armonizzano in una dimensione artistica unica.

La mostra è divisa in sei sezioni:

1. La formazione: l’Italia e l’ispirazione Art Noveau
2. Dall’Alhambra alla tassellatura
3. Superfici riflettenti e struttura dello spazio
4. Metamorfosi
5. Paradossi geometrici: dal foglio allo spazio
6. Economia escheriana ed eschermania

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La prima sezione pone in risalto il rapporto di Escher con l’Art Noveau e il tema del rapporto stretto con l’Italia, dove Escher visse a più riprese tra il 1921 e il 1935. Momento scatenante nel percorso della creatività artistica di Maurits Cornelis Escher fu la seconda visita a L’Alhambra e Cordova nel 1936, a cui è dedicata la seconda sezione.

Nel terzo segmento “Superfici riflettenti e struttura dello spazio”, tra le raffigurazioni dedicate a superfici convesse riflettenti, spesso delle sfere, il grafico olandese realizza l’autoritratto “Mano con sfera riflettente”: nello specchio sferico egli vede un’immagine molto più completa dell’ambiente circostante.

La quarta sezione prende il nome dall’opera “Metamorfosi II”, incisione lunga quasi quattro metri: realizzata tra 1939 e 1940 rappresenta una sorta di riassunto delle sue opere: densa di richiami alla geometria è una storia per immagini in cui i soggetti rappresentati si trasformano rapidamente in un continuo processo di mutazione.

In “Paradossi geometrici: dal foglio allo spazio” ecco le aberrazioni prospettiche, capaci di evocare mondi onirici al limite del surreale, apparentemente logici, ma in realtà costruiti secondo piani impossibili. Nell'ultima sezione, “Eschermania”, sono esposti copertine di dischi, biglietti d’auguri piastrelle, francobolli.

A Escher, artista sui generis che amava dire “lo stupore è il sale della terra”, si deve l’aver ampliato le possibilità immaginative di tutti coloro che hanno osservato e osservano la sua opera dove tutto è connesso: scienza, natura, rigore analitico e capacità contemplativa. Ispirato e influenzato dall'arte a lui contemporanea e del passato, Escher declina ricerca geometrica e rigore nella visionarietà estetica più pura.

Artista poliedrico e contemporaneo ante litteram, egli non trova solo nel mondo dei numeri, della geometria e della matematica l’unica chiave di lettura per comprendere il suo universo creativo. Genio complesso che attinge a piene mani ai vari linguaggi fondendoli in un nuovo intrigante percorso che costituisce un originale unicum nel panorama della storia dell’arte di tutti i tempi ed emoziona il grande pubblico.

L’arte di Escher, che le nuove tecnologie digitali sembrano rincorrere facendone propri i risultati, non accusa i segni del tempo, sebbene siano trascorsi quarantaquattro anni dalla scomparsa del suo ideatore.

L'esposizione, promossa dal Comune di Milano - Cultura, è prodotta e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, in collaborazione con la Escher Foundation, ed è curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea. Una grande esposizione che vede come main sponsor M&G Investments.

“Escher”
Palazzo Reale - Piazza Duomo 12 – Milano
24 giugno 2016 – 22 gennaio 2017
Orari: lunedì 14,30 - 19,30; martedì - mercoledì - venerdì - domenica 9,30 - 19,30; giovedì - sabato 9,30 -22,30
Informazioni e prenotazioni: 02/8929711
Ingressi: intero 12 € - ridotto 10 €
Catalogo edito da Fondazione Escher
www.mostraescher.it

 

 

Tags:
escher mostra milanoescher mostra palazzo reale





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