Culture
L'arte che rappresenta il fallimento. L'asta controcorrente di Christie’s
L’8 maggio a New York asta da Christie’s: 39 opere di artisti che hanno ridefinito il significato dell’arte. Il tema? Il fallimento









Di Ludovica Prisco
Christie’s, la casa d’aste più antica al mondo, che nel corso degli anni è cresciuta diversificando la sua attività e divenendo oggi la più prestigiosa, l’8 maggio a New York giocherà sul marketing all’incontrario presentando 39 opere di artisti come Maurizio Cattelan, Jeff Koons, Bruce Nauman, Cindy Sherman, Marcel Duchamp, Martin Kippenberger, Mike Kelley e Richard Prince, che hanno ridefinito il significato dell’arte.
Curata da Loic Gouzer, l’asta “Bound to fail” che prende il nome dalla scultura di Bruce Nauman “Henry Moore - destinato a fallire”, esplora il significato proprio dell’insuccesso giocando sul tema del rovescio della medaglia.
Non a caso le opere presentate, assolutamente provocatorie, in cui si confrontano temi differenti, con cui ci si pone domande impegnative sull’azione e assoluzione, sulla contemporaneità nel sociale e nella politica, tra cui “Him” di Maurizio Cattelan e “LHOOQ” di Duchamp, riflettono in pieno l’idea secondo cui colui che mette in discussione con il proprio modo e mondo sia il concetto di arte sia quello di bellezza e desiderabilità, vive costantemente il rischio del fallimento e del dissesto commerciale e critico.
Andare oltre i confini del gusto corrente per dimostrare che la vendita di queste opere sarà un fiasco alimentando la curiosità e ponendo infine l’attenzione all’esplorazione della parte più concettuale e profonda, quella quasi più intima di ciò che l’arte è e può realmente essere.
A differenza di quanto suggerisce il titolo dell’asta, in una sorta di marketing capovolto, Loic Gouzer, controcorrente, ha dato vita a qualcosa che si prospetta essere un grande successo.