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Culture
La Mobile Art invade Roma: l’art-jazz dei Pollock Project

La Mobile Art invade Roma: l’art-jazz dei Pollock Project e l’Iphoneografia del NEM firmano The Unexpected Happening

Si è svolta oggi presso gli avveniristici spazi del Radisson Blue di Roma, la conferenza stampa di presentazione di The Unexpected Happening. Ha moderato l’incontro Renato Marengo, direttore di Cinecorriere già ideatore della rubrica L’Immagine del Suono sulla rivista Popular Photography. A raccontare l’iniziativa Marco Testoni (Pollock Project) e Andrea Bigiarini (fondatore e direttore del New Era Museum) ideatori dell’iniziativa, Alessandra Serpieri (direttrice Galleria Lancellotti), William Nessuno (fra i fondatori del NEM).

The Unexpected Happening è un format trasversale e provocatorio che, come ha precisato Renato Marengo, “Elimina finalmente le barriere fra le arti”. Nato da un’idea del compositore Marco Testoni e del fotografo Andrea Bigiarini prevede, in differenti location, 4 momenti all’insegna della Mobile Art tra iphoneografia e art-jazz: il concerto dei Pollock Project (Auditorium Parco della Musica, sabato 12 marzo alle ore 21.00), in occasione del quale verrà presentato il terzo e nuovo album AH!; la mostra collettiva Impossible Humans dedicata al movimento iphoneografico  (Galleria Lancellotti, Piazza Lancellotti 3 Roma, dall’11 al 26 marzo); un contest ed un set fotografico estemporaneo a cura degli artisti visuali del New Era Museum allestito presso i luoghi degli eventi.

“La musica si è sempre fatta influenzare dalle immagini e viceversa, questo gli artisti lo hanno sempre saputo. La novità è che per la prima volta non solo si potrà andare ad un concerto in un auditorium armati di telefonini per fotografare l’evento, anzi il pubblico sarà incoraggiato a farlo.” Così ha esordito Marco Testoni raccontando l’evento che avrà luogo nei prossimi giorni e che coinvolgerà, mescolando musica e immagini, fotografi e musicisti, pubblico e artisti. La tecnologia vissuta con arte e passione è in grado di dar voce ad un nuovo umanesimo, ha spiegato Andrea Bigiarini, e la nostra mostra ha un focus tutto particolare sulla singolarità delle persone. “Partendo da un oggetto pop come lo smartphone – ha precisato Alessandra Serpieri – i ritratti di Impossible Humans esprimono umanità profonda, al pari di quello che ha fatto e fa l’arte più tradizionale.” In questa linea è intervenuto anche William Nessuno che, contro quei critici che vedono nell’ampia accessibilità dello smartphone una forma di banalizzazione del prodotto artistico, ha ricordato come quelli del NEM siano tutti artisti di altissima qualità che lavorano non semplicemente sulla fotocamera, ma sul processo complesso di editing della trasformazione da scatto fotografico a immagine.

La mostra allestita presso la Galleria Lancellotti di Roma prevede due sezioni: la prima, Impossible Humans - Jury’s Eye (dall’11 al 17 Marzo), che raccoglie le opere del fondatore del NEM Andrea Bigiarini e degli altri fotografi della giuria del contest: Alex Visage (Russia), Aldo Pacheco (Canada), Andy Butler (United Kingdom), Brendan Ó Sé (Ireland), Clarisse Debout (France), Dieter Gaebel (Germany), Dilshad Corleone (United Kingdom), Mark Daniels (United States), Nettie Edwards (United Kingdom), Patricia Larson (Mexico).
La seconda, Impossible Humans - Awards (dal 18 al 26 Marzo), che comprende gli scatti degli artisti, provenienti da tutto il Mondo, vincitori del contest.
All’evento parteciperà anche la fotografa Manuela Matos Monteiro (Portugal), fondatrice del MIRA Prize.
The Unexpected Happening, insomma, attraverso l’interplay tra musica e nuove arti digitali, vuole riproporre in chiave contemporanea l’azione dell’artista americano Andy Warhol che per anni, all’interno di club e gallerie d’arte di New York, ha immortalato artisti e personaggi che diverranno delle icone del cinema e della cultura degli anni ’70 e ’80. Così come vuole ricordare i primi esempi di interazione fra musica underground e arti visuali portati avanti negli anni sessanta con Le Stelle di Mario Schifano durante alcune performance al Piper di Roma.

Pollock Project, dal canto suo, conferma la sua ricerca orientata verso una “musica visuale” senza confini stilistici dove il live act si intreccia con l’arte contemporanea grazie ad un continuo rimescolamento di jazz, elettronica e musica per immagini. Dopo tre anni dall’ultimo disco, Pollock Project pubblica il nuovo terzo album e lo fa all’insegna dell’inatteso. A cominciare dal titolo che, richiamandosi ad una celebre espressione del Kena Upanisad (“Ciò che nel fulmine abbaglia, fa chiudere gli occhi ed esclamare "AH!"), indica la via per la ricerca della bellezza e dello stupore. Per proseguire con l’ideazione di una performance globale di musica e fotografia contemporanea nata dalla collaborazione con i fotografi del New Era Museum, un movimento internazionale fondato da Andrea Bigiarini, Brendan Ó Sé e Roger Guetta basato sul linguaggio istantaneo della fotografia digitale mobile attraverso gli smartphone.
“Ho voluto proseguire sulla strada del visionario rendendola più bizzarra e grottesca.” - spiega Marco Testoni - “In questo album abbiamo cercato percorsi musicali inusuali e poco battuti, incontrando registi, pittori ed artisti visuali che sono diventati dei veri e propri alter ego della nostra musica. Penso ad Istvan Horkay e Mark Street, ma soprattutto ad Andrea Bigiarini ed ai fotografi del New Era Museum. Continuo a credere che l’incontro tra le arti porti sempre a risultati inaspettati e non omologabili, quindi sorprendenti e vitali”.

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