Culture
La stampa tedesca stronca "La grande bellezza" di Sorrentino






Mano pesantissima della piu' autorevole stampa tedesca su Paolo Sorrentino, il cui film "La Grande Bellezza" esce oggi nelle sale tedesche. La progressista 'Sueddeutsche Zeitung' (SZ), il maggiore quotidiano nazionale, scrive che "Sorrentino ama di preferenza le nullita'. A che serve tanto sforzo? Forse perche' Sorrentino, come il protagonista Jep, e' negato in maniera davvero tanto impudente?". Il giornale rileva che dietro le immagini del film c'e' "il grande nulla. Tutto viene mostrato una sola volta, sparisce dallo schermo e presto non gioca piu' nessun ruolo. Il film e' un'unica parata di motivi intercambiabili". La Sueddeutsche prosegue affermando che Sorrentino "saccheggia la filmografia di Fellini", con il risultato che nel film ci si trova davanti alle "cartoline illustrate dell'universo felliniano, da 'Giulietta degli spiriti' a 'Roma'". La conclusione del giornale e' che "al contrario di Sorrentino, Fellini non e' mai stato il maestro dell'opulenza e della nostalgia, come fino ad oggi viene volgarmente trasformato in kitsch". Ancora piu' virulento il commento dello 'Spiegel', secondo il quale il risultato offerto dalla pellicola e' "triste, poiche' Paolo Sorrentino e' un eccellente regista in un Paese cinematograficamente marcio come l'Italia".
Per stroncare l'ultima opera del regista italiano lo 'Spiegel' scomoda anche un riferimento a Thomas Mann, che parlando della grandiosa biblioteca del suo collega Lion Feuchtwanger aveva tratto questa conclusione: "Ci sono tutte le belle prime edizioni, squisiti romanzi di ogni continente, la sapienza del mondo di 2500 anni! E cosa ne esce fuori? Soltanto merda!". L'autore dell'articolo spiega che "le due ore e mezza di durata del film fanno spontaneamente pensare alla perfidia di Mann nei confronti di Feuchtwanger, poiche' 'La Grande Bellezza' e' purtroppo un grande schifo". A salvarsi sono invece "i grandiosi colori" della fotografia di Luga Bigazzi. La conclusione e' che "le immagini di questo film sembrano essere stranamente soddisfatte di se', anche la musica e' cosi' gradevole e di buon gusto che la trama diventa sempre piu' un elemento secondario. Per dirla gentilmente, non da' nemmeno piu' fastidio". Di tutt'altro tono il commento del berlinese 'Tagesspiegel', che sotto il titolo "La vita dolceamara" parla di "un nuovo grandioso film" del regista napoletano e sottolinea come "La dolce vita" di Fellini "durava 167 minuti senza tempo, ma Paolo Sorrentino offre comunque agli spettatori 147 minuti altamente emozionanti".