Culture
Lifting Theatre, la risposta alla sfida del G7 di Taormina
Le varie fasi dei lavori di riqualificazione del Teatro Antico
Dall’annuncio ufficiale della scelta di Taormina come sede del summit alla cerimonia d’inaugurazione dei lavori del 43° vertice delle potenze mondiali: la sfida del G7 è raccontata nel volume “Lifting Theatre”, curato del Parco Archeologico di Naxos ed annunciato alla recente Borsa Mediterranea del turismo archeologico (Bmta) di Paestum, che verrà presentato domani a Palazzo Ciampoli, residenza signorile in stile gotico-catalano realizzato nel 1412 e dato in gestione dalla Regione Siciliana per tre anni al Comune di Taormina che dovrà occuparsi del suo rilancio. “L’esperienza del G7 non poteva andare perduta”, anticipa ad Affaritaliani la direttrice del Parco, l’architetto Vera Greco. “Così abbiamo pensato di raccontarla in un volume che raccoglie le testimonianze e i contributi di tutti gli attori che hanno collaborato al successo dell’evento. Il Teatro sta lì da duemila e quattrocento anni, adesso si puà pensare anche ad un suo restauro”. Il Teatro Antico è stato il vero protagonista del vertice dei Capi di Stato e di Governo delle sette potenze mondiali che si è tenuto il 26 e il 27 maggio scorso. La sua bellezza, il suo fascino storico e il suo valore simbolico hanno fatto da sfondo ad alcuni appuntamenti chiave dell’evento: dalla foto di rito dei capi di Stato al concerto in mondovisione dell’Orchestra Filarmonica della Scala di Milano diretta dal maestro Myung Whun Chung. Il libro “Lifting Theatre: la straordinaria risposta alla sfida del G7 di Taormina”, edito da Mondadori-Electa, ripercorre le varie fasi dei lavori di riqualificazione che hanno interessato il Teatro Antico attraverso i pregevoli contributi di tutti gli attori coinvolti e ad un interessante corredo fotografico. “Il G7 è stato una dura sfida che però siamo riusciti a vincere grazie all’impegno di tutti”, sottolinea la direttrice. “Con questo volume abbiamo voluto illustrare non solo che cosa è stato fatto in occasione del vertice dello scorso maggio ma anche come è stato fatto, cioè il metodo utilizzato che potrebbe servire da guida anche per altre iniziative. Il successo finale non è dunque casuale ma frutto di un costante e accurato impegno sinergico fra tutte le istituzioni a diverso titolo coinvolte. E’ uno sguardo ai risultati ottenuti, dunque, ma anche al futuro del Teatro Antico nei contributi degli archeologi Giuliano Volpe, Daniele Manacorda e dello studioso
Francesco Muscolino”. Nel libro sono infatti contenute anche delle ipotesi autorevoli per un nuovo teatro più fruibile e dinamico. “Per comunicare l’antico ai fruitori del Parco, abbiamo infatti bisogno di sviluppare sinergie virtuose con gli architetti. L’archeologia è un’architettura che non usiamo più. L’architettura del paesaggio, in particolare, permette di restituire spazio all’antico e di garantire ai fruitori una percezione concreta nella sua immaterialità”, dice la Greco.
Eduardo Cagnazzi