Culture
Milano, alla galleria Raffaella Cortese in mostra l'artista svizzera Silvia Bächli
di Simona Vendrame

Silvia Bächli, artista svizzera che vive tra Basilea e Parigi, attraverso i suoi lavori su carta esplora con tratti precisi spazi interiori e dimensioni in bilico tra il reale e il metafisico. In mostra nella personale da Raffaella Cortese (a Milano, ndr) una serie di opere – guaches e acrilici – il cui denominatore comune è il silenzio, che sembra congelare le rarefatte pennellate di colore in una zona di confine tra astrazione e delicati riferimenti agli elementi naturali (torsi femminili, steli di fiori).
Tendenzialmente affezionata ai monocromi grigi ma talvolta incline ai toni più caldi, l’artista effettua una sintesi concettuale che smorza la linearità per suggerire forme libere da qualsiasi codice interpretativo, astratte nell’esito finale ma concepite all’inizio quali elementi concreti – una mano, la mappa stradale di un luogo.

Tutti i lavori esposti dialogano reciprocamente nella loro essenzialità, mentre l’installazione proposta nello spazio attiguo, realizzata attraverso un lungo percorso di fotografie scattate in Islanda insieme al compagno - anch’egli artista - Eric Hattan durante un viaggio di quattro mesi avvenuto nel 2008, costituisce un’incursione nei contrasti cromatici del paesaggio nordico.
Silvia Bächli si esprime da anni attraverso il disegno lasciando affiorare dalle idee e dai processi mentali evocati attraverso la singola pennellata riferimenti subliminali legati a emozioni profonde. L’artista, classe 1956, che ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia del 2009 e ha esposto le sue opere nei principali musei europei, inaugura a Milano la sua prima personale in Italia.
Il percorso creativo di Silvia Bächli si contraddistingue per la coerenza e il rigore formale che sembrano mantenere in un equilibrio sospeso forze enigmatiche che sfuggono a ogni identificazione.