NON TI VOGLIO COME AMICA!
Per sette giorni Ilde aveva tentato di allontanare la noia che assillava da sempre la sua quotidianità uscendo con uomini diversi. Con uno pranzava, con un altro cenava, con un altro ancora beveva l’aperitivo in un bar di Corso Garibaldi a Milano. Spesso, a fine serata, tentava di pagare il conto per evitare equivoci seduttivi, dubbi erotici cari agli uomini che dilapidano le fantasie e le indirizzano in frasi fatte, del tipo “se accetta la cena, accetterà anche il dopocena.” Ilde però, a differenza loro, cercava pura e semplice compagnia per uscire da casa, ma invece i sette maschietti cosa desideravano davvero? E così tra un appuntamento e l’altro il più vecchio degli “accompagnatori”, nonché conoscente di lunga data, una sera a cena le fece delle avances. Lei in qualche modo se le aspettava le “timide” proposte, ma finché non fossero arrivate sarebbe stato inutile fasciarsi la testa. Da tempo Ilde fantasticava sull’idea di poter avere degli uomini come amici. “Vedi,” disse lui sorseggiando un negroni e tenendo d’occhio la sua scollatura, “tu mi piaci, se ti ho di fianco desidero baciarti.” Ilde con un filo di voce tra lo scocciato e il divertito, visto che già conosceva perfettamente il copione, rispose: “Il problema è tuo. E poi, io non bacio gli uomini che non amo.” E lui: “Perché? Potresti baciarli lo stesso!” E lei ravviandosi con le mani i capelli: “Dovrei farlo? Se dovessi baciare tutti gli uomini a cui piaccio forse dovrei pensare seriamente di fare “quel” mestiere, ti pare? Io sono una pittrice…” Ma l’elegantone allungando la mano sul suo décolleté, “dammi soltanto un bacio. Sei bellissima stasera.” Ilde serissima, ormai la sfumatura ludica che aveva avvertito nella sua voce era svanita, rispose: “Assolutamente no, nessun bacio. Noi due possiamo essere amici, ma baciarci… io non bacio un uomo che non amo.”
“Amami, allora amami, che ti costa!” Esclamò il tale. “Certo,” “rispose lei spostandogli la mano, “se fosse possibile pigiare un tasto lo farei per togliermi dall’imbarazzo della tua insistenza.” Lui abbassò gli occhi, poi sbadigliò. “Che situazione, esco con te perché mi piaci, io non ti voglio come amica.” Ilde si alzò, e prima di salutarlo aggiunse irritata: “Vuoi capirlo che non bacio un uomo che non amo? E’ sempre la stessa storia con gli uomini. Tu non mi vuoi come amica, ma le altre sì, le altre le accetti…” Non finì la frase, imbronciata si allontanò. Una volta in taxi scrisse sul suo taccuino “Io non ti voglio come amica! Le donne sono sempre sul filo della seduzione?” Sollevando lo sguardo dal foglio incrociò quello del tassista. Gli occhi dello sconosciuto nello specchietto retrovisore non le davano tregua. E fu allora che ripensò ai suoi sette incontri, ai loro sguardi non molto diversi da quest'ultimo che non aveva cercato. Si chiese se non fosse lei a scegliere sempre, e non sapeva bene perché, solo uomini di quel tipo. Accarezzandosi i capelli si ripromise di non cascarci più. Una volta a destinazione pagò, poi scese dal taxi senza salutare ma sorridendo.
Commenti