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Culture
Premi Oscar 2018, look tra scollature e spacchi hot. Tutti i premi e le foto
Foto LaPresse

Premi Oscar 2018: 'Dreamers', #MeToo, i messicani (e non solo...)



Il tema dei 'dreamers', il movimento #MeToo a favore dell'emancipazione femminile, l'ennesima affermazione di un regista messicano, una punta di delusione per l'Italia: la notte degli Oscar americani e' stato tutto questo, ma non solo. c Di seguito, quel che si deve sapere e quel che non si puo' ignorare. #METOO E TIME'S UP: la 90esima edizione degli Oscar del cinema e' stata la prima dell'era post Harvey Weinstein, l'ex re Mida dei produttori di Hollywood travolto dallo scandalo delle molestie. Il tema e' stato presente nel monologo iniziale di Jimmy Kimmel (che non ha risparmiato ovviamente neppure la Casa bianca). E le attrici hanno fatto squadra mobilitandosi. Ma se ai Golden Globes avevano scelto mise rigorosamente in nero in segno di protesta, sul 'red carpet' piu' glamour di Hollywood ha prevalso il consueto scintillio. L'OSCAR E' MESSICANO: E' la quarta volta (in sei anni) che un regista messicano si aggiudica l'Oscar. Era accaduto nel 2013 (Alfonso Cuaro'n, "Gravity"), nel 2015 e nel 2016, sempre con Alejandro G. Ina'rritu ("Birdman" e "The Revenant") e quest'anno con Guillermo del Toro e la sua 'Forma dell'acqua'.

IL RAPPER COMMON SUL PALCO CONTRO TRUMP E LA LOBBY DELLE ARMI Il rap Common se l'e' presa con Trump e la National Rifle Association con la sua canzone, "Stand Up For Something", scritta in collaborazione con Diane Warren e cantata da Andra Day per il film "Marshall". Il rapper ha citato l'amore per il popolo di Haiti e l'Africa, che il presidente ha deriso come "Paesi di m..."; e ha anche accennato agli immigrati privi di documenti, i diritti delle donne e il movimento contro le armi, nato dopo la strage in Florida. "Nella notte degli Oscar -un versetto della canzone- questo e' il sogno che raccontiamo, una terra in cui vivono i 'dreamer' e abita la liberta', in cui gli immigrati ottengono i benefici e costruiamo monumenti alle femministe" L'ITALIA SI CONSOLA CON IVORY (IN CAMICIA COL VOLTO DI CHALAMET) La statuetta per la sceneggiatura non originale e' andata a James Ivory, unico riconoscimento per il film di Luca Guadagnino, 'Chiamami con il tuo nomei', che era in corsa anche per la categoria principe, miglior film dell'anno. Ivory, con i suoi 89 anni, e' il piu' anziano ad aver mai ricevuto l'Oscar. Si e' presentato con una camicia con il viso di Timothee Chalamet, 22 anni, protagonista del film e il piu' giovane attore mai candidato a un Oscar. KOBE BRYANT DICE 'TI AMO' IN ITALIANO La leggenda del basket ha parlato italiano ritirando la statuetta per il suo 'Dear Basketball'. La reazione sui social per la vittoria come miglior corto d'animazione e' stata immediata: Briant era stato accusato di molestie sessuali nel 2003. "Le donne sono importanti", ha cinguettato un utente.


Oscar: 'Dreamers', #MeToo, i messicani (e non solo...)



FRANCES MCDORMAND E LA RICHIESTA DI INCLUSIONE - Non c'e' solo la piaga delle molestie sessuali a Hollywood: tra gli ostacoli da combattere per le attrici c'e' anche la disparita' di retribuzione e di trattamento sul luogo di lavoro. Da qui l'appello della vincitrice della statuetta come miglior attrice, Frances McDormand, che ha invitato tutte le "nominate" ad alzarsi in piedi, reclamando "inclusione", perche' tutte noi, ha detto, "abbiamo storie da raccontare e progetti che hanno bisogno di essere finanziati". "Non parliamone alle feste stasera. Invitateci nei vostri uffici nei prossimi giorni, o potete venire nei nostri, come vi viene meglio, e vi racconteremo tutto". Sulla stessa linea Geena Davis, che ha sottolineato: "Quando e' uscito Thelma & Louise abbiamo pensato che d'ora in poi avremmo visto piu' film con donne protagoniste. Allora non e' successo ma ora, questo e' il momento!". A celebrare apertamente il movimento #MeToo sono state tre attrici fra le accusatrici di Weinstein: Ashley Judd, Salma Hayek e Annabella Sciorra, salite insieme sul palco, hanno lanciato un video sull'inclusione e il superamento delle barriere, di genere ma anche razziali. Come ha ricordato la Sciorra, "la strada che abbiamo davanti e' lunga ma lentamente, un nuovo percorso e' emerso". Mentre l'attrice premio Oscar Mira Sorvino nel filmato ha sostenuto che "lo status quo non deve piu' essere lo status quo". OSCAR SEMPRE TROPPO 'BIANCO' - Dopo il movimento di protesta lanciato nel 2015 dagli attori afro-americani per la penuria di persone di colore tra i nominati - hashtag '#OscarsSoWhite' - qualche cambiamento si e' visto ma i vincitori continuano a essere per lo piu' bianchi. In 90 anni, c'e' stata una sola donna di colore a vincere come migliore attrice protagonista (Halle Berry nel 2002), e sei uomini come migliori attori. Nota positiva, in questa edizione la statuetta per la miglior sceneggiatura originale e' andata all'horror 'Get Out' di Jordan Peele, primo afroamericano a vincere questo riconoscimento. UN ANNO DOPO IL FIASCO, DI NUOVO FAYE DUNAWAY E WARREN BEATTY Un anno dopo il clamoroso errore (quando annunciarono vincitore 'La La Land' anziche' 'Moonlight') sono tornati sul palco del Dolby Theater per assegnare il premio piu' ambito, quello per il miglior film, a Guillermo del Toro: il quale pero', prima di esultare, ha controllato per due volte il biglietto...giusto per sincerarsi. E C'E' ANCHE CHI E' ARRIVATO AL RED CARPET IN METRO Tra le decine di limousine (si calcola non meno di un migliaio) Ed Begley Jr., e' arrivato in metro. L'attore, figlio di Ed Begley, vincitore di un Oscar negli anni '60 per "La dolce ala della giovinezza", e' anche un ambientalista.

Oscar 2018, trionfa la "Forma dell'acqua". Migliori attori: Oldman e McDormand

 

Trionfa "La forma dell'acqua", la favola visionaria sull'uomo anfibio di Guillermo del Toro, alla 90esima edizione degli Oscar. Il regista messicano porta a casa quattro statuette, compresi miglior film e miglior regia. Per l'Italia, in corsa con "Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino, e' arrivato il riconoscimento a James Ivory per la migliore sceneggiatura non originale, adattamento del romanzo di Andre' Aciman. All'eta di 89 anni, Ivory si e' aggiudicato la prima statuetta della sua carriera: e' il piu' anziato ad aver ricevuto l'Oscar nella storia degli Academy Awards. "Sono un immigrato", ha detto del Toro ritirando l'Oscar che ha dedicato ai giovani cineasti "perche' credano che con la fantasia si possa raccontare la realta'". E' la terza volta negli ultimi 5 anni che la miglior regia viene tributata ad un messicano. Prima di Del Toro era stata la volta di Alfon Cuaron per "Gravity" nel 2014 e di Alejandro Inarritu per "Birdman" e "The Revenant", rispettivamente nel 2015 e nel 2016. E durante la cerimonia c'e' stato riferimento ai "dreamers' i giovani immigrati portati da negli Usa da bambini da genitori clandestini che rischiano, con il presidente Donald Trump, di perdere le tutele rispetto alle deportazioni. 

 

Premio Oscar 2018, trionfa la "Forma dell'acqua". Migliori attori: Oldman e McDormand

 

 

A HOLLYWOOD TORNA IL COLORE MA ALL'INSEGNA DI 'TIME'S UP' Agli Oscar sono tornati colore e mise scintillanti tra le attrici ma il movimento contro le molestie non e' stato accantonato. Il rosa, nelle sue diverse declinazioni, e' stato il colore piu' gettonato. Jane Fonda, fasciata in un abito bianco, ha sfoggiato una spilletta del movimento Time's Up mentre la "migliore attrice", Frances McDormand, ha invitato tutte le "nominate" ad alzarsi in piedi, reclamando "inclusione", perche' tutte noi, ha detto, "abbiamo una storia da raccontare". Il presentatore, Jimmy Kimmel, ha incentrato il suo monologo d'aperutura sul movimento #MeToo, con nel mirino Harvey Weinstein, l'ex re de produttori di Hollywood travolto dallo scandalo e, naturalmente, il presidente Donald Trump, esprimendo sostegno per la marcia contro le armi di meta' marzo a Washington. Kimmel ha anche fatto una battuta su "Chiamami col tuo nume". "Non facciamo film come questo per i soldi ma per indisporre Mike Pence", ha ironizzato in riferimento all'omofobia del vice presidente americano. RUSSIAGATE Quando "Icarus" ha vinto l'Oscar come miglior documentario, il conduttore ha citato il Russiagate, ovvero le indagini sulle interferenze di Mosca nelle elezioni. "Almeno adesso sappiamo che Vladimir Putin non ha truccato questa competizione", ha dichiarato Kimmel, visto che il documentario e' dedicato alla scandalo del doping alle Olimpiadi di Sochi, in Russia.

 

Premio Oscar 2018,  trionfo di "La forma dell'acqua". Migliori attori: Oldman e McDormand

 

 

PEELE PRIMO AFROAMERICANO A VINCERE MIGLIORE SCENEGGIATURA Fuori dagli schemi per un premio Oscar e con Jordan Peele al suo esordio dietro la macchina da presa, "Scappa - Get Out", la pellicola horror campione d'incassi, che ha messo d'accorso pubblico e critica, si e' aggiudicato l'Oscar per la migliore sceneggiatura. Peele e' il primo regista afroamericano a vincere in questa categoria. THE POST A BOCCA ASCIUTTA A bocca asciutta "The Post" di Steven Spielberg, con Meryl Streep e Tom Hanks, sulla pubblicazione dei Pentagone Papers, documenti segreti sulla guerra in Vietnam, in salsa anti-Trump. Non e' andata benissimo neppure a pellicole storiche, tradizionalmente predilette dall'Academy come "Dunkirk", il film bellico di Chistopher Nolan che racconta la rocambolesca evacuazione di centinaia di migliaia di soldati britannici e francesi bloccati sull'omonima spiaggia o "L'ora piu' buia" che narra il dilemma del primo ministro Winston Churchill sul firmare o meno una tregua con la Germania nazista.  

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