Premio Strega, è polemica. Lo scrittore Moresco: "Gioco truccato"
Premio Strega, lo scrittore Moresco escluso dalla cinquina: "Se il gioco è truccato l’unica è non giocare"
Da anni le critiche al Premio Strega abbondano: nel mirino le modalità di selezione dei libri in gara e il peso delle case editrici maggiori nell’influenzare gli Amici della domenica, cioè i 400 giurati che scelgonoo il vincitore. Per il 2016, per ora, si sanno i nomi entrati nella "cinquina", annunciati il 15 giugno. E stavolta la polemica viene sollevata da Antonio Moresco, che racconta oggi su Repubblica la sua esperienza di "rifiutato".
Il suo "L’addio" era stato precedentemente incluso nella “dozzina”, ma poi non è stato scelto tra i 5 finalisti. In particolare Moresco dice di essere rimasto impressionato per il "fatto di non essere stato neppure ritenuto degno di entrare nella cinquina degli attuali finalisti" e nota che tutti i finalisti abitano a Roma. "Il mondo culturale italiano mosso da interessi e deliri di piccolo potere".

(Wikimedia Commons)
Scrive Moresco su Repubblica: "Baci, abbracci e pugnalate alle spalle, cabaret che si muovevano a stento nella ressa, file di calici, scrittori e scrittrici in fibrillazione, omaggi insinceri, uomini potenti nella piccola cerchia dell’editoria, dei media e dell’accademia, novantenni con il bastone che vantavano la loro longevità di uomini e di giurati, ragazze e signore in abiti da sera, astrologhe… Nelle stanze e nelle terrazze sovraffollate della Fondazione Bellonci, in un situazione di estraneità, ho assistito al consumarsi di un antico rito, quello della votazione per eleggere la cinquina dei finalisti dello Strega, dalla quale è stato escluso il mio ultimo romanzo intitolato "L’addio"”, che – se può valere qualcosa l’opinione dell’autore – a me pare il più ardimentoso dei miei romanzi brevi. Qualcuno in rete, nelle settimane scorse, mi aveva così definito: "Un alieno al Premio Strega". Per come sono andate le cose, aveva visto giusto".